Storie sui muri: vi sembra folle?

Storie e Notizie N. 1487

Leggo che il primo passo verso il progetto multi miliardario sia stato fatto. Prototipi concorrenti si stanno sfidando per realizzare il costosissimo muro di Donald Trump sul confine tra Messico e Stati Uniti. Le costruzioni dovrebbero iniziare da settembre, ha dichiarato di recente l'Agenzia doganale e di protezione delle frontiere americana.

Vi sembra folle?
E questo è niente.
Pare che, pur di vincere l’ambito appalto, siano scese in campo le più avveniristiche fabbriche di muri del mondo.
In ordine sparso, e forse un po’ delirante, vi elenco


nel dettaglio le varie proposte, tutte d’avanguardia e tese soprattutto a impedire l’inaccettabile arrampicamento.
Come dice il motto in corsivo sul testo ufficiale del bando, un muro valicabile è un muro morto.
Il primo progetto riguarda la muraglia girevole, una roba di una modernità unica, in quanto eccelle in praticità, e al giorno d’oggi non è certo cosa da poco.
Di fatti, laddove il fastidioso messicano, o altra etnia dalla cute non abbastanza lattescente, si appresterà ad arrampicarsi sulla futuristica parete, quest’ultima ruoterà esattamente di centottanta gradi, invertendo il percorso dell’intruso.
Di conseguenza, il meschino, in quanto tale migrerà al contrario nel proprio stesso paese, ignaro di stare togliendo lavoro, donne e futuro ai propri stessi concittadini.
Laddove poi decida secondo l’errato convincimento di ritornare in patria – ovvero di penetrare di nuovo nella terra delle opportunità riservate – si ritroverà ancora inconsapevolmente nel paese natio e dirà ai suoi compari: “Sapete? L’America non è poi così diversa da qui.”
Un utile deterrente, insomma, sempre però che non venga scoperto il raggiro, ecco.
Vi sembra folle? Sentite questa, allora.
Il secondo progetto è il muro parlante, liberamente ispirato alla nota saga del maghetto inglese.
Come con il famigerato cappello, una volta che il clandestino col sombrero si appropinquerà a superare la barriera verrà subito sottoposto all’interrogatorio, per poter essere smistato nella coerente, rispettiva ala del castello.
Analogamente al celebre racconto che abilmente mescola magia e vita scolastica - dove una sola tra la varie case è quella figa, diciamolo – pure qui vi è un’unica chance di approdare al mondo libero di prenderti per i fondelli.
Già, perché come per i numeri fortunati da scovare nelle confezioni di cereali, qui non si vince mai.
Tuttavia, pure avendone prova certa, nessuno è in grado di fermare due ben precise categorie: le ingenue vittime delle bugie del mondo e i disperati che si ostinano a voler sopravvivere.
Il peggior paradosso della storia è laddove i primi siano proprio... i primi a scagliarsi contro i secondi.
Vi sembra folle? Eh, ma non è mica finita, quasi.
Il terzo e ultimo progetto è il muro nero. Trattasi di esemplare non ancora sperimentato, e a dirla tutta neppure sperimentabile.
Difatti, come l’equivalente buco spaziale, nessuno ha la più pallida idea, neanche i creatori dello stesso, dove caspita andrebbero a finire gli immigranti una volta attraversato il confine.
E chi se ne frega? Sembra aver commentato il presidente twittatore dalla vermiglia chioma auto gelatinante.
Nondimeno, è sempre un prodotto a rischio.
Vada per altre dimensioni, stelle infuocate, inferni planetari e comunità aliene chiaramente ostili, ma nel caso il migrante si materializzi proprio dove era diretto?
Vi immaginate la ricaduta sui sondaggi per le elezioni di medio termine, laddove appaia nel bel mezzo di una convention affollata e affilata da fedeli votanti pro armi?
Vi sembra folle?
Davvero la storia vi sembra tanto più folle della notizia?



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