"Discriminazione transitoria positiva"???!!!
Ieri, 14 ottobre 2008, la Camera ha approvato una mozione (cliccare su Resoconti, Allegato contenente i documenti di seduta n.64, mozione 133) dell’onorevole Cota, Lega Nord, che può essere sintetizzata nel punto 5:
5) La scuola italiana deve quindi essere in grado di supportare una politica di «discriminazione transitoria positiva», a favore dei minori immigrati, avente come obiettivo la riduzione dei rischi di esclusione.
Direttamente dal testo di un mio spettacolo (il voi è dovuto al contesto storico di quest'ultimo), ecco la mia sentita risposta:
Dalla nostra Costituzione:
1) Art. 2.: La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Diritti dell’uomo, ovvero, di una bambina come Fatima, dal Marocco, la cui madre lava pavimenti sui quali Italiani di nascita, come voi ed io, lasciano impronte quanto mai inconsapevoli.
2) Art. 3.: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
Tutti i cittadini, onorevole, di ogni età, naturalmente. Come il bimbo musulmano Karim, dall’Iran, ma anche voi ed io, a qualsiasi credo ci appoggiamo per affrontare i misteri della vita.
3) Art. 6.: La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche.
Tutela, onorevole, fate ben attenzione. La Repubblica non “discrimina con positiva transitorietà”, tutela. In altre parole, protegge, difende, assiste. In questo modo, tra gli altri, Gloria dalle Filippine, Pasquale da Afragola, Turiddu da Alghero e Attilio da Bolzano, devono ricevere, al loro ingresso in scuola, eguale trattamento.
Sempre dalla nostra Costituzione, ne consegue:
Art. 34.: I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.
Le parole sono importanti, onorevole Cota, soprattutto quelle scritte nei suddetti articoli, preziose fondamenta del paese in cui voi ed io viviamo.
I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, godono del diritto di cui sopra. Questa è l’unica discriminazione positiva, per usare la vostra definizione, che spetta ai nostri studenti. Questi sono i soli criteri, per vedersi garantita una giusta carriera, che dovrebbero valere per tutti, aggiungo io: capacità e merito.
Vedete, onorevole, sono qui, oggi, consapevole del fatto, che non è sufficiente dimostrare la conoscenza delle cose, per potersi ritenere ad esse coerenti. D’altra parte, la coerenza è data solo dalla realtà dei fatti. Senza questi ultimi, le parole, persino quelle scritte in un tesoro come la nostra Costituzione, divengono come fiocchi di neve disintegrati dal sole del mattino. La realtà, egregio onorevole, la realtà è quella in cui i bambini, tutti i bambini, stranieri e non, vivono ogni giorno accanto a noi. Fortunatamente, gli articoli che abbiamo insieme ricordato, sono di loro garanzia in quanto esseri umani, non Italiani. D’altra parte, esiste un’ulteriore dovere di coerenza, che forse voi farete bene, da oggi in poi, a considerare con molta prudenza, allorché stabiliate dei criteri per una discriminazione transitoria positiva.
Se dovessimo applicare la vostra mozione coerentemente con la nostra Costituzione, allora essa andrebbe estesa a tutti gli studenti, non solo gli stranieri.
La coerenza è solo un’altra parola. Tuttavia, se dovessimo onorarla per quello che merita, be’, credo che ci troveremmo davanti ad una sola ed unica classe ponte, con dentro marocchini, rumeni, polacchi, ma anche lumbard, napoletani, sardi e così via, in quanto la lingua italiana e tutte le basi che voi ponete come indispensabili sarebbero a loro richieste in egual modo.
D’altronde, se poi dovessi applicare tale (mi fa impazzire…) discriminazione transitoria positiva anche agli adulti, che so, i nostri deputati, ai quali voi avete l’onore di appartenere, allora, sarebbe interessante vedere il parlamento suddiviso in piccoli parlamenti ponte, dove insegnare la lingua italiana, il rispetto per la diversità morale religiosa e per le leggi del paese…