Una piazza per Delara Darabi? Roma non è abbastanza grande…
Ho letto su alcuni organi di stampa della richiesta fatta al sindaco di Roma Gianni Alemanno di dedicare una piazza alla ragazza giustiziata ieri con l’impiccagione in Iran.
Alemanno ha talmente a cuore la cosa che ha anche firmato la petizione di Amnesty International che era stata promossa per salvare la donna.
Premetto che il sottoscritto non solo è fermamente contro la pena di morte ma che non riconosce nemmeno l’ergastolo come strumento degno di una società civile.
Tuttavia qui non si sta parlando di essere o meno contro la pena di morte, questo è evidente.
Altrimenti ci sarebbe molta meno ipocrisia. O forse mi sbaglio. Sarà perché spesso sono portato a dubitare.
Mi chiedo: come mai tanto interesse verso la vicenda di questa giovane da parte del sindaco della capitale e dell’Unione Europea?
Forse perché si tratta di una donna? No, non credo. Nonostante chiacchiere di propaganda, siamo ancora il paese con meno donne al governo.
Sarà per caso perché stiamo parlando di una pittrice?
No, nemmeno. Con i tagli alla cultura dei recenti governi, che vuoi che gliene freghi a questo paese della pittura.
Non sarà mica perché si tratta dell’Iran? No, non ci posso credere. Non può esserci tanto clamore solo perché la giovane è stata uccisa nel paese dei cattivi iraniani che vogliono tanto usare il nucleare. Noi invece no, a noi non interessa. Noi siamo per l’energia alternativa...
La vera ragione dev’essere perché Delara Darabi è stata giustiziata per un crimine commesso quando era ancora minorenne, a soli diciassette anni. Tale azione è proibita dalla legislazione internazionale sui diritti umani.
Ebbene sì, voglio credere alla buona fede del sindaco di Roma. Sono stanco di stare sempre a diffidare di tutto.
Però c’è un problema.
Dal 1990 ad oggi, sempre Amnesty International ci dice che sono state uccise nel mondo 75 persone minorenni. Al primo posto c’è infatti l’Iran, con 41 esecuzioni. Al secondo però ci sono gli insospettabili Stati Uniti con ben 19 uccisioni. A seguire il Pakistan con 4 e così via fino all’unica esecuzione fatta nel 2000 in Congo.
Qui c’è l’elenco nel dettaglio.
Come vedete c’è tutto, ci sono nomi, età e date, quanto serve per le rispettive targhe.
Solo che più che una piazza qua ci vuole un quartiere.
Anzi, una new town…