Gay, perché non ammetti di esserlo?



Sì, dico a te, non fare finta di nulla.
Sto parlando proprio con te, non guardarti indietro, non fare il vago.
Perché, una volta per tutte, non ammetti di essere gay?
Combatti la paura che ti attanaglia.
Da sempre sei ossessionato dal terrore di venire scoperto, di vedere la tua segreta omosessualità finalmente sotto gli occhi di tutti.
Che vita è la tua?
Capisco che da piccolo, come molti, tu sia cresciuto con la convinzione che se venivi definito "femminuccia", ti sentivi bollato e umiliato dal gruppo. Se invece una tua amica veniva chiamata "maschiaccio", nessuno la derideva, anzi, talvolta diveniva pure più simpatica. La "femminuccia" era un vigliacco, un mammone, mentre la "maschiaccia" era di carattere, una ragazza con le palle, capace di tener testa a un ragazzo.
Che vuoi farci, è la nostra cultura.
Vuoi proprio finire come quei due giovani di Firenze?
Desideri veramente ritrovarti in un bar a insultare qualcuno solo perché ha il coraggio che non hai? Per poi dirgli il classico ‘brutto finocchio’, quello che in cuor tuo pensi di te stesso con incredibile vergogna? Per poi gridare al vento la menzogna più grande della tua vita, quella che sei etero?
E alla fine aggredire e pestare con cieca violenza la causa della tua incapacità a guardarti allo specchio per ciò che sei?
E’ inutile, povero mio, perché la verità che ingenuamente cerchi di nascondere ti inseguirà ovunque.
Arrenditi, gay.