Video, Berlusconi avvertì Marrazzo: il testo della telefonata




Storie e Notizie N. 66

La Storia (immaginaria):

Roma.
Fine Ottobre 2009.
Un telefonino vibra.
Nulla di speciale, capita a molti.
L’apparecchio appartiene all’ormai ex presidente della Regione Lazio.
“Pronto?”
“Piero?”
“Sì?”
“Sono Silvio Berlusconi.”

“Vai a prendere per il culo qualcun altro!”
Clic.
Il cellulare vibra di nuovo.
Anche questo capita sovente a tanti.
“Pronto?!”
“Piero, sono veramente Silvio Berlusconi, non è uno sche…”
“Ho memorizzato il numero e lo segnalerò alla polizia, se non la smetti!”
Clic.
Un telefonino vibra ancora.
Pure questa è cosa comune alla maggior parte di noi.
“Pronto…”
“Piero, non attaccare, altrimenti dico a tutti di via Gradoli…”

“Ma chi è?”
“Ah, adesso mi ascolti, eh?! Sono Silvio Berlusconi, cribbio!”

“Ma sei veramente tu?”
“Certo che sono io. Senti, devo dirti una cosa importante…”
“Di cosa si tratta?”
“Ascoltami, devi stare attento, gira un video su di te.”
“Un video…? Che video? E perché prima hai parlato di via Gradoli?”
“Piero, ti sto parlando da amico. Ho avuto la segnalazione da Alfonso Signorini. Qualcuno ha proposto al settimanale Chi alcune foto e un video piuttosto compromettente. Riguardano una tua visita a via Gradoli…”

“Non preoccuparti, ho informato Signorini che sono contrario alla pubblicazione e alla diffusione di questo materiale su tutti i media che fanno capo al mio gruppo. Hai tutta la mia solidarietà, ci sono passato anch’io, lo sai.”
“Grazie…”

“Che fai, ti dimetti?”
“No… mi autosospendo.”

“Come non ti dimetti?! Eh no, a che gioco giochiamo?”
“Silvio, se mi dimetto dovremmo andare alle elezioni anticipate…”
“Appunto! Piero, non fare il ragazzino. Cosa vuol dire mi autosospendo? Uno o si dimette o non si dimette. Insomma! Sei il governatore di una regione che hanno sorpreso con un trans. Fallo almeno per rispetto dei tuoi elettori…”
“Perché tu ti sei dimesso quando sono uscite le foto di Villa Certosa? Non ti sei nemmeno autosospeso…”
“Piero, sono uno coerente io. Uno o si dimette…”
“O non si dimette…”

Berlusconi lo aveva avvertito. Il governatore "sospeso" Piero Marrazzo venne avvisato del ricatto. Ossia che quattro carabinieri della sezione Trionfale di Roma avevano confezionato un video compromettente. Girato ai primi di luglio in via Gradoli.
Ad avvisare Marrazzo - confermano a "Repubblica" - fu lo stesso primo ministro. Ad un settimanale del suo gruppo editoriale, "Chi", i ricattatori avevano infatti offerto l'intero pacchetto. E a quel punto, il direttore del periodico informò il presidente del Consiglio. Berlusconi si dichiarò contrario alla pubblicazione dell'intera vicenda. E nell'avvertire Marrazzo diede garanzie sul comportamento dei media di sua proprietà. In particolare di quelli riferibili alla Mondadori.

Storie e Notizie: storie, frutto della mia fantasia, ispiratemi da notizie dei media.

Lo spettacolo, 26 Novembre 2009 a Roma.