Nel 1989 un muro di mattoni, oggi di parole…



Come tanti di voi sapranno, il 9 novembre del 1989, esattamente vent’anni fa, uno degli eventi più ricchi di significati del secolo scorso è accaduto in Germania.
Sto parlando ovviamente dell’abbattimento del muro di Berlino, un fatto con un’incredibile quantità di implicazioni politiche, sociali e quant’altro.
Un muro come tanti, fatto di mattoni, ma con lo scopo peggiore che l’umanità avesse mai potuto concepire: dividere le persone, allontanare una comunità da un’altra, impedire che la gente da un lato potesse entrare in contatto con quella dall’altro.
Il contatto, quel desiderato quanto temuto contatto …
Alla fine tutto si gioca su questo, probabilmente.
In quell’attimo in cui ognuno di noi incontra l’altro può accadere qualsiasi cosa, la più meravigliosa come la più orrenda.
Un tempo era un rischio che correvamo semplicemente uscendo di casa o anche solo aprendo la porta della nostra stanza.
Oggi, il 1989 sembra incredibilmente lontano.
Tra cellulari, internet e tutto ciò che è in grado di collegarci, sembrerebbe che non abbiamo più paura dell’altro, che abbiamo tutti un’incontenibile brama di provarlo, quel contatto.
Tuttavia, ho la netta impressione che mentre di quello di Berlino sono rimaste solo le rovine, nel frattempo abbiamo dato vita ad un altro muro, molto più difficile da abbattere.
Una parete che ogni giorno sta diventando più alta.
La calce è facile da costruire, basta mescolare la paura all’odio in parti uguali.
Non è un muro di pietra, bensì di parole.
Parole come mattoni, solo molto più pesanti.
Basta accendere la tv o leggere un giornale per trovarne a centinaia, ogni giorno.
Eccone alcune a caso:

Ed ecco il muro che cresce, apparentemente invisibile, tra di noi:



La cinta che divideva in due Berlino è stata spesso ricordata, anche oggi, come il simbolo della caduta del Comunismo, ciò nonostante altri ismi sono cresciuti da allora nella nostra società.
I primi che mi sono venuti in mente sono nel mio muro, ma chissà quanti ne conoscete anche voi…