Liste Polverini e Formigoni: Berlusconi e Pierino in piazza

 

Storie e Notizie N. 130

La Storia:

C’erano una volta un vecchio e un bimbo di otto anni.
Il primo, di nome Silvio, desiderava vincere sempre e con il minimo sforzo.
Al secondo, di nome Pierino, interessava solo il minimo sforzo.
L’anziano aveva tanta gente alle sue dipendenze e tutti quanti avevano l’obbligo di arrivare sempre primi, altrimenti perché erano stati scelti?
Pierino era troppo piccolo per comandare qualcun altro, ma aveva capito che con le lacrimucce poteva ottenere molto dalle zie.
Anche dalla nonna, se è per questo.
Un giorno il vecchio scoprì che due persone su cui aveva riposto la sua fiducia erano state bocciate ancora prima di gareggiare.
Il fatto è che erano troppo sicure di vincere ed erano state sciatte e superficiali.
E quando uno è troppo sicuro di sé e si comporta in maniera sciatta e superficiale compie errori e chi compie errori deve pagarne le conseguenze.
Deve prendersene la responsabilità.
E’ una questione di maturità e soprattutto di rispetto verso chi invece ha fatto tutto secondo le regole.
Per non parlare dei milioni di cittadini che lo pagano per fare il suo lavoro…
Anche Pierino era ormai sicuro di essere bocciato.
Sarebbe stato il primo studente della sua scuola a ripetere la terza elementare.
“E’ sveglio e furbo, ma non si applica…” aveva detto tante volte la maestra ai genitori, simile al classico disco rotto.
Il papà e la mamma ripetevano il messaggio al figlio e questi ascoltava sistematicamente solo la prima parte.
Era sveglio e furbo, se lo diceva la maestra doveva essere per forza vero.
I bambini svegli e furbi vincono facile, diceva a se stesso tralasciando i compiti da fare.
E così arrivò marzo e l’insegnante comunicò ai suoi la grave notizia: “Vostro figlio è sveglio e furbo, ma quest’anno i compiti non li ha mai fatti. Ormai e troppo tardi per recuperare. Dovrò bocciarlo…”
Quando i genitori, alquanto sconfortati, informarono il ragazzino della brutta notizia, Pierino si arrabbiò tanto.
Così come Silvio era in collera per colpa dei due che lo avevano deluso.
La sera stessa, Pierino guardò il telegiornale con suo padre e sentì cosa avrebbe fatto il vecchio per rispondere a quel che era accaduto.
Ascoltò il tutto con molta attenzione e comprese ancora meglio cosa volesse dire essere sveglio e furbo.
Cosicché, l’indomani andò a scuola e quando entrò l’insegnante si alzò in piedi e disse: “Signora maestra, non starò a guardare. Il suo è un golpe. E’ impensabile che uno studente sia escluso dall’esercizio democratico. E’ come se una grande squadra di calcio fosse costretta a giocare in nove contro undici. Io non ho mai cercato nella scuola un consenso o un'attenzione che i suoi voti non mi abbiano riservato, ma adesso, davanti ad un evidente disegno contro di me o lei trova una soluzione, o non so come andrà a finire…”



Storie e Notizie: storie, frutto della mia fantasia, ispiratemi da notizie dei media.

Il popolo e la tragica storia d'Italia, Sabato 20 marzo 2010 a Roma.