Regionali lista Formigoni esclusa: ecco le firme irregolari

 
Storie e Notizie N. 128

La Storia:

La Corte d'Appello di Milano ha deciso di non ammettere alle elezioni regionali la sua Lista per la Lombardia, invalidando più di 500 firme.
Secondo i magistrati, in seguito al ricorso dei Radicali, ben 514 firme sulle 3.953 presentate non sono regolari. Ne rimangono 3.421, una cifra inferiore al minimo previsto dalla legge, ovvero 3.500.
E Formigoni non ci sta.
Questa mattina si è svegliato molto presto.
Anzi, diciamo che non ha dormito affatto.
L’unico momento in cui ha preso sonno ha fatto un incubo in cui Brunetta in tanga e reggicalze tentava di sedurlo e ho detto tutto.
Tuttavia, ha deciso di non rimanere con le mani in mano e reagire con autorevolezza.
Oltretutto i vertici della Lista che porta il suo nome hanno finalmente l’elenco delle firme incriminate e Formigoni vuole vederci chiaro.
Nella sala riunioni del comitato elettorale i suoi più fidati collaboratori lo attendono in silenzio.
Uno di essi ha in mano un ciclostilato.
E’ indubbiamente l’elenco delle firme rigettate.
Formigoni entrando lo scorge immediatamente e senza sedersi lo prende dalla mano del tipo e inizia a leggere, scegliendone una a caso:
“Obi-Wan Kenobi… non vi avevo detto che non volevo extracomunitari?! Questo sicuramente non avrà la cittadinanza…”
“No, presidente…” tenta di intervenire il tizio di prima, evidentemente sorteggiato come portavoce. “Non è proprio così…”
“Silenzio!” lo zittisce Formigoni con veemenza. Ha deciso di reagire con forza e la prima regola è sferzare i propri, come gli ha insegnato Berlusconi. “E poi dicono che siamo noi i razzisti… Ad ogni modo, eccone un altro: Paolo VI… No! Non ditemi che…”
“Sì, presidente…” fa il malcapitato che ha il peso di rappresentare l’assemblea.
“Imbecilli! Non ditemi che avete scritto il cognome Sesto in numeri romani…?!”
“No, quello è proprio il Pa…”
“Silenzio, ho detto! Razza di analfabeti! Ma adesso via aggiusto io… vediamone un altro ancora: Dottor Watson?!”
“Ecco, infatti…” cerca di intervenire il prescelto come capro espiatorio.
“Dico io, ma come si fa? Come si fa a dimenticarsi il nome di battesimo?! Di un medico, poi, un medico che ci ha dato il suo appoggio! Non lo sapete quanto conta la sanità nella nostra regione?”
L’altro, ovviamente l’unico dei collaboratori che è rimasto in piedi, si ammutolisce e assume un’espressione rassegnata.
“Guardate”, fa Formigoni cercando di mantenere la calma, “giusto per togliermi lo sfizio ne voglio leggere un altro: Tu-sai-chi… e cosa vuol dire?”
“Ecco”, fa il collaboratore preposto a rispondere, “sarebbe il modo con il quale viene chiamato Lord Voldemort, che poi è Tom Riddle…”
“Questo è troppo!” grida Formigoni, al colmo dell’ira. “Quante volte ve l’ho detto, eh?”
Nessuno osa proferire parola.
“Quante volte vi ho detto che i soprannomi non valgono? E scrivete Tom Riddle, no?”
Il leader se ne va sbattendo la porta, ciò nonostante l’assemblea emette un collettivo sospiro di sollievo.
In fondo il capo non si è arrabbiato così tanto.
Chi lo sa? Sarebbe potuta andare molto peggio, se fosse arrivato a Gengis Khan o Archimede Pitagorico…



Storie e Notizie: storie, frutto della mia fantasia, ispiratemi da notizie dei media.

Il popolo e la tragica storia d'Italia, Sabato 20 marzo 2010 a Roma.