In video wikileaks strage innocenti Iraq
Ieri il sito Wikileaks.org ha pubblicato un video.
In esso vi è la registrazione di uno dei tanti omicidi compiuti per errore in Iraq.
Sono le conseguenze delle regole dell'ingaggio, le spiacevoli controindicazioni degli estremi rimedi agli estremi mali di questo mondo.
Il nostro mondo, ovviamente.
Scambiati teleobiettivi per lanciarazzi.
Capita.
E capita anche che muoiano Namir Noor Eldeen, reporter dell'agenzia Reuters a Bagdad, il suo autista, Said Chmagh, e altre 10 persone.
Questo post è per quei dieci senza nome...
La Storia:
Dieci.
Dieci come il segno dei campioni sul retro della maglia.
Dieci, il voto dei più bravi.
Come dieci di noi, scelti a caso, per sbaglio o per sfortuna.
Ironia della sorte o idiozia calcolata.
Come per ogni cosa, dipende sempre dal punto di vista dal quale si guardano le cose.
Dalla cabina di un elicottero militare, dal salotto di casa, dal telefonino ultra accessoriato, dal cielo sepolti in un rabbioso ricordo.
Dieci.
Dieci volte uno.
Dieci per (colpa di) uno.
Come dieci birilli spazzati via in un colpo solo.
Non si può non gioire di fronte ad uno strike.
Sono le regole dell’ingaggio.
O del gioco.
Anche questo dipende dai punti di vista.
Se sei colui che lancia la palla sulla pista, se sei la palla o i birilli.
Ma soprattutto se sei il pubblico che assiste consapevole di (voler) essere impotente.
Dieci.
Dieci dita per tutti.
Dieci numeri per contarci tutti.
Come a scuola prima di andare in gita, quando ogni uscita dalla vita di tutti i giorni era un miracolo.
Quante facce senza nome sono rimaste indietro in quelle classi.
Senza nome neanche Facebook ti può aiutare, poiché nessuno al mondo è capace di trovare il tempo di guardare veramente con attenzione quelle miniature di volti che mutano da un giorno all’altro.
Eppure esistono, eppure sono esistite, eppure avrebbero potuto esistere ancora.
Dieci capi di stato.
Dieci papi.
Dieci difensori della democrazia.
Sul serio, però.
Non eroi da videogioco, bensì persone comuni con i piedi sulla sabbia che corrono verso la verità.
Ne basta uno alla meta e le regole dell’ingaggio vanno a farsi fottere.
E’ sufficiente che almeno uno racconti la storia per quella che è e tutto si capovolge.
I lanciarazzi sono stupidi giocattoli in mano a dei folli.
I teleobiettivi, quelli sì che sono armi…
Storie e Notizie: storie, frutto della mia fantasia, ispiratemi da notizie dei media.