Festa della Repubblica secondo Platone

 
Storie e Notizie N. 194

Ho fatto fatica a trovare notizie sui giornali nostrani riguardo la Festa della Repubblica.
Cappero, è oggi.
E’ il 2 giugno, no?
Ho pure ricontrollato il calendario due volte…
Cosa vorrà dire?
Un sondaggio dice che il 40% degli italiani la considera una festa poco significativa.
E come mai?
Sarà forse perché, come ho scritto l’anno scorso, nel giorno in cui dovremmo celebrare la conquista da parte del popolo della sovranità dello Stato non facciamo altro che rendere omaggio a soldati e armamenti vari?
Da parte mia chiedo lumi ad un ospite eccezionale: Socrate, ovvero, l’Avatar di Platone.

La Storia*:

A: Signor Socrate, è un onore averla qui.
S: Grazie. Ma senza signore. Solo Socrate.
A: Come desidera. Che poi lei è Platone, no?
S: Platone? Chi era costui?
A: Sì, vabbe’… Senta, so che lei ha fatto degli studi molto importanti sul concetto di Repubblica.
S: Così dicono.
A: Vorrei chiederle un giudizio sulla nostra nazione, ove, esattamente oggi, ricorre l’anniversario del referendum del 1946, con il quale i cittadini scelsero di far parte di una repubblica.
S: Auguri.
A: Grazie. Per esempio, partiamo dal tema della giustizia. Cos’è la giustizia per lei in una repubblica ideale?
S: Come risposi a Glaucone tempo addietro… conosce Glaucone?
A: No… solo di vista.
S: Dicevo, come risposi a Glaucone, la giustizia è un bene fondamentale, poiché porta vantaggi non solo a se stessi ma anche agli altri. Nessuno deve goderne a scapito del prossimo e viceversa.
A: Davvero? Da noi c’è uno che… ma non voglio parlare di lui, vada avanti.
S: Inoltre, la giustizia non può essere individuata al suo meglio in una singola persona, bensì nello Stato. Uno Stato giusto è ciò a cui si deve aspirare.
A: Infatti, da noi c’è un insopportabile tappo che… ma scusi, continui pure.
S: Parte essenziale della repubblica ideale sono i governanti. Essi devono essere filosofi, intellettuali, cittadini dotati di straordinaria sensibilità e curiosità per il sapere, incredibilmente avidi di conoscenza.
A: Di conoscenza? Da noi c’è uno – è non solo lui, se vogliamo dirla tutta… - che è sì avido, ma di tutto tranne che… vabbe’, mi perdoni, prosegua.
S: La giustizia funziona solo quando i governanti sono in armonia con le altre due parti della repubblica: il popolo e i guardiani. Altrimenti, il potere può finire in mano ad un tiranno
A: Un tiranno?
S: Sì, un tiranno. Si tratta comunque di un uomo infelice ed ingiusto, che vive nel terrore, da solo, senza veri amici e circondato da persone corrotte e cattive.
A: Non so se sia effettivamente infelice perché ride sempre, ma da noi c’è proprio uno che calza a pennello… ma non voglio interromperla, prego.
S: Altri componenti fondamentali della repubblica sono il lavoro e la famiglia. Per quanto concerne il primo, la repubblica funziona al suo meglio quando ogni cittadino è messo nelle condizioni di fare ciò che meglio sa fare. Ovvero, se ogni compito viene affidato a colui che meglio sa portarlo a termine, ne giova l’intera comunità.
A: Meritocrazia...
S: Certo. Inoltre tutti devono lavorare, per questo motivo non devono esistere ricchi e poveri. Altrimenti i ricchi non lavorerebbero e i secondi vivrebbero con la sola aspirazione di diventare come i primi. I governanti non devono avere proprietà private, perché sarebbero in chiaro conflitto di interesse
A: E lo dice a me? Da noi c’è uno che… ma mi perdoni, continui.
S: Le dicevo della famiglia. Essa va abolita, altrimenti finisce che il figlio del calzolaio diventa calzolaio, il figlio dell’architetto diventa architetto e così via, sotto forma di una presunta virtuosa tradizione di famiglia.
A: Nepotismo…
S: Già.
A: Guardi, la repubblica che lei descrive è proprio ideale, diciamo utopica.
S: Me ne rendo conto, ma è importante averla sempre a mente. E’ il riferimento a cui si deve tendere.
A: E se le confidassi che da noi c’è un tizio a capo di un governo di una repubblica che è costruita esattamente all’opposto di come la immagina lei?
S: Allora le direi che oggi non avete nulla da festeggiare…

*Ispirata da La Repubblica, di Platone.



Storie e Notizie: storie, frutto della mia fantasia, ispiratemi da notizie dei media.

Nostro figlio è nato, Sabato 5 giugno 2010, lo spettacolo a Roma.