Noi ci facciamo immagini dei fatti, afferma il filosofo Ludwig Wittgenstein.
Credo sia più che mai vero osservando il racconto visivo di quel che è accaduto ieri e che forse sta avvenendo nel nostro paese da tempo immemore.
Ciò di cui sto parlando è sotto i nostri occhi ogni giorno, in molteplici attimi ai quali molti di noi sono ormai assuefatti.
Sono cosa normale e la normalità è visibile nelle notizie per tutto tranne che per ciò che effettivamente rappresenta.
E così diviene il rumore di fondo, la scenografia sullo sfondo, il disegno nello sfondo del desktop del nostro personale monitor.
Il problema è che quando si colora di brutale violenza e incontenibile odio prima o poi arriva il momento che si infrangono i confini e quello sfondo diviene il nostro solo ed unico mondo.
A quel punto è ormai troppo tardi per scansarci e tirare un sospiro di sollievo perché anche stavolta non siamo le vittime.
Non possiamo più cambiare canale.
Non esiste più alcun Facebook in cui rifugiarci.
Da Wikipedia, dicesi Guerra civile: un conflitto armato di vaste proporzioni, nel quale le parti belligeranti sono principalmente costituite da persone appartenenti alla popolazione di un unico Paese…
La Storia:
In guerra, la verità è la prima vittima (Eschilo):
La Guardia di Finanza: “Il finanziere, aggredito da decine di facinorosi, era stato già privato del casco e della radio, ed i manifestanti volevano impossessarsi della sua pistola. Egli ha coraggiosamente difeso l'arma, senza mai farne uso”.
La guerra è una sciagura così immane, il suo esito così incerto e le conseguenze, per un paese, così catastrofiche, che i sovrani non avranno mai riflettuto abbastanza prima di intraprenderla (Federico il Grande):
Ministro Maroni: “E’ andata bene. Poteva esserci il morto.”
Una delle più orribili caratteristiche della guerra è che la propaganda bellica, tutte le vociferazioni, le menzogne, l'odio provengono inevitabilmente da coloro che non combattono (George Orwell):
Silvio Berlusconi: “Ieri brutta immagine per il paese, una guerriglia di bande e teppisti organizzati.”
La guerra non è che commercio (Evelyn Waugh):
La guerra è l'impiego illimitato della forza bruta (Carl von Clausewitz):
Ed infine...
Come al tempo delle lance e delle spade, così anche oggi, nell'era dei missili, a uccidere, prima delle armi, è il cuore dell'uomo (Giovanni Paolo II):
Storie e Notizie: storie, frutto della mia fantasia, ispiratemi da notizie dei media.
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uno spettacolo raccapricciante, quello in aula e quello per le strade. I nostri maestri sono dei cattivi maestri e purtroppo è più facile ispirarsi al cattivo che non al buono. La guerriglia di ieri ha di fatto annullato il messaggio vero delle manifestazioni (e cioè il dissenso). Ora si parla "solo" di violenza...quanta amarezza...
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