Scontri manifestazione Roma: ridono e godono come pazzi

Storie e Notizie N. 445

Sempre la stessa vecchia storia…
Ci sono delle ragioni, tante, per affermare pubblicamente il proprio dissenso verso una classe politica e dirigenziale fallimentare.
C’è la manifestazione.
Un politico di destra dichiara di temere disordini.
Un politico di sinistra pure, ma lo fa con moderazione.
I media di destra spostano l’attenzione su altro.
I media di sinistra, quelli che ci sono, parlano della cosa, ma con prudenza.
Pochi trattano le ragioni della protesta: disoccupazione crescente, emarginazione delle classi meno abbienti, arricchimento di pochi a danno dei molti, stato sociale distrutto, istruzione senza fondi, insomma, le eterne ingiustizie e i soliti soprusi dei potenti.
Parte il corteo.
Polizia e carabinieri sono all’erta.
Il questore è all’erta.
Tutti i benpensanti sono all’erta.
Perché tutti temono disordini, in maniera trasversale.
Il corteo arriva nella zona rossa.
I cattivi iniziano a fare i cattivi: distruggono i simboli del potere e aggrediscono la forza pubblica.
I cattivi sono i black bloc, gli ultrà, gli anarco insurrezionalisti, ecc.
I buoni sono la maggior parte dei manifestanti, i pacifici.
Gli agenti caricano tutti.
D’altronde, come distinguere tra buoni e cattivi tra il fumo dei lacrimogeni?
Un politico di destra dice: “Altro che manifestanti, questi sono delinquenti, chiamiamoli con il loro nome.”
Un politico di sinistra concorda, ma aggiunge: “Non bisogna confondere le mele marce con la maggioranza pacifica, che ha tutto il diritto di manifestare.”
I media di destra adesso sì che si occupano della cosa.
I media di sinistra, quelli che ci sono, parlano della cosa, ma con imbarazzo.
Nessuno più ricorda le ragioni della protesta.
Risultato: vetrine divelte, auto bruciate, feriti più o meno gravi, talvolta anche dei morti.
Il solito copione.
La solita vecchia storia.
Niente cambia.
E coloro che prosperano finché nulla cambi se la ridono, ridono e godono come pazzi…

La Notizia (La Repubblica): Indignati, il giorno dopo i danni nella capitale.