Guerra Iran Usa 2012: discorso presidente

Storie e Notizie N. 477

"Cittadini, gli eventi in Iran hanno raggiunto i giorni della decisione finale. Per più di una decade gli Stati Uniti e altre nazioni hanno perseguito sforzi pazienti e onorevoli per disarmare il regime iraniano in maniera pacifica. Il regime avrebbe dovuto rivelare e distruggere le sue armi nucleari. Da allora il mondo è stato impegnato in anni di diplomazia,. Abbiamo votato più di una dozzina di risoluzioni nel consiglio di sicurezza delle nazioni unite. Abbiamo inviato in Iran centinaia di ispettori.
La nostra buona fede non è stata ricambiata. Il regime iraniano ha usato la diplomazia per guadagnare tempo e vantaggi. Ha ignorato continuamente le risoluzioni. Nel corso degli anni gli ispettori sono stati minacciati dagli ufficiali iraniani. Sono stati spiati elettronicamente e sistematicamente ingannati. Gli sforzi di dissuadere l'Iran dall’atomica in maniera pacifica sono falliti continuamente perché non ci siamo trovati a trattare con gente pacifica. L'intelligence dei diversi governi non lascia dubbi sul fatto che il regime iraniano continui nel suo intento bellicoso.
Il regime ha una storia di spietate aggressioni nel Medio Oriente. Ha un odio profondo verso l'America e verso i nostri alleati e ha aiutato, istruito e protetto terroristi. Il pericolo è chiaro: i terroristi riusciranno a soddisfare le loro ambizioni e a uccidere centinaia di migliaia di persone innocenti nel nostro e in altri paesi usando le armi nucleari ottenute con l'aiuto dell'Iran. Gli Stati Uniti e i loro alleati non hanno fatto nulla per meritare queste minacce, ma faranno tutto il possibile per respingerle. Invece di lasciarci andare verso la tragedia, ci dirigeremo verso la sicurezza. Prima che il giorno dell'orrore possa arrivare, prima che sia troppo tardi per agire, questo pericolo sarà rimosso. Gli Stati Uniti d'America hanno l'autorità sovrana di usare la forza per assicurare la loro sicurezza nazionale. Quest'obbligo ricade su di me come comandante in capo, attraverso il giuramento che ho pronunciato e per la promessa che manterrò. L'America ha cercato di lavorare con le Nazioni Unite per risolvere questa minaccia, per risolvere la minaccia in modo pacifico. Noi crediamo nella missione delle Nazioni Unite. Una delle ragioni per cui l'Onu fu fondata dopo la seconda guerra mondiale è stata la necessità di confrontarsi con dittatori aggressivi in modo attivo e precoce, prima che essi possano attaccare gli innocenti e distruggere la pace.
Non è una questione di autorità, è una questione di volontà. Oggi nessuna nazione può affermare che l'Iran abbandonerà il nucleare e non lo farà fino a quando Ahmadinejad avrà il potere.
Molte nazioni hanno la determinazione e la forza di agire contro questa minaccia alla pace e si sta formando un'ampia coalizione che risponderà alle giuste richieste del mondo.
Molti iraniani possono sentirmi stasera in trasmissioni tradotte e ho un messaggio per loro. Se saremo costretti a iniziare una campagna militare, essa sarà diretta contro il fuorilegge che governa il vostro paese e non contro di voi. Quando la nostra coalizione gli strapperà il potere, noi vi forniremo il cibo e le medicine di cui voi avrete bisogno. Noi distruggeremo l'apparato di terrore e vi aiuteremo a costruire un nuovo Iran prospero e libero. In un Iran libero non ci saranno più guerre o aggressioni contro i vostri vicini, non ci saranno più fabbriche di veleni, non più esecuzioni di dissidenti, non più camere di tortura. Il tiranno se ne andrà presto. Il giorno della vostra liberazione è vicino.
Il nostro obiettivo non sarà raggiunto in una notte, ma verrà col tempo. Il potere e il fascino della libertà umana è un valore per ogni vita e per ogni terra. E il più grande potere della libertà è quello di vincere sull'odio e sulla violenza e di fare in modo che i talenti degli uomini e delle donne siano educati al perseguimento della pace. Questo è il futuro che noi scegliamo. Le nazioni libere hanno il dovere di difendere i loro popoli unendosi contro la violenza e stanotte, come abbiamo fatto in passato, l'America e i suoi alleati accettano questa responsabilità.
Buona notte e che Dio continui a proteggere l'America."

Questo testo, in cui ho sostituito la parola Iraq con Iran e pochissimo altro, fa parte del discorso che fece George W. Bush alla vigilia della guerra in Iraq, iniziata il 20 marzo del 2003.
Le stime ufficiali sulle vittime oscillano tra centomila e un milione di morti. Per sapere quali siano ancora oggi le conseguenze di tale orribile sterminio è sufficiente leggere quante persone continuano a morire quotidianamente.
D’altronde, come allora, le crisi interne dei soliti volenterosi difensori della pace sono ormai oltre ogni limite garantito e le manifestazioni di protesta dei cittadini sono sempre più numerose.
E cosa c’è di meglio di una bella guerra umanitaria per spostare l’inquadratura dalle ricchezze e i privilegi dei soliti potenti?



La Notizia (Corriere della sera): Iran, irruzione nell'ambasciata britannica.