Redditometro 2012 come funziona per la mafia
Storie e Notizie N. 523
Mettiamo che io sia un boss della mafia e che tutta questa facciata del blog e delle storie serva per nascondere i miei loschi traffici.
Ora, alla notizia dell’imminente entrata in funzione del redditometro, virtuosa arma con cui sconfiggere una volta per tutte la nostrana piaga dell’evasione fiscale, immaginiamo che decida di uscire allo scoperto.
Già, visto che si fantastica, osiamo e mettiamo che non solo sia un boss mafioso ma anche un boss redento, folgorato sulla via di Corleone – o anche Brembate va bene, Saviano docet… - deciso a mostrare alla luce del sole la fonte dei miei guadagni, applicando proprio il suddetto redditometro.
Allora, cominciamo con la prima voce: abitazione.
Quale? La villa abusiva a strapiombo sul mare, quella condonata immersa nel parco o quella con piscina nella periferia elegante? E se ne scegliessi una, devo anche rivelare il nome di chi ho corrotto per farla costruire, per farla condonare e soprattutto per farla dimenticare?
Passiamo alla prossima: mezzi di trasporto.
Auto, barche o aerei? E anche in questo caso, la lista degli amici, tra comune, regione, camera e senato è lunga. Che faccio, la allego?
Andiamo avanti: Investimenti immobiliari e mobiliari netti.
Io ce li metto, se avete tempo, ma tutti i politici, manager e riccastri vari a cui ho poi regalato - a loro insaputa, s'intende... - il suddetto investimento, devo indicarli per conoscenza?
Per conoscenza, che ridere, negheranno sicuramente di conoscermi.
Saltiamo oltre: assicurazioni.
In che senso? A Palazzo Chigi, Montecitorio, ovunque mi hanno sempre assicurato che non ci sarebbero mai stati problemi.
Ah, questa è bella: contributi previdenziali.
Ancora?! E’ una vita che do contributi, a tutti, da destra e sinistra, passando… anzi, svernando in centro. Più previdente di così…
P.S.: Da “Le mani della criminalità sulle imprese” XIII rapporto di Sos Impresa. Mafie grande holding company:
L'unica azienda italiana in crescita è Mafia Spa. Una multinazionale con un fatturato stimato in 140 miliardi di euro l'anno, e un utile di 100 miliardi di euro, al netto degli investimenti e degli accantonamenti. Alcuni settori dell'imprenditoria e della finanza preferiscono scendere a patti con le cosche, trasformandosi in complici e collusi, per intercettare parte della loro ricchezza. Un trend negativo facilmente riscontrabile nelle realtà dell'Italia settentrionale. In Emilia Romagna, così come in Lombardia, si registra la tendenza a quella che Sos Impresa chiama “collusione partecipata”. Questa garantisce opportunità per entrambe le parti coinvolte. Il boss ottiene consulenza tecnica per riciclare e reinvestire i capitali sporchi. L'imprenditore, dal canto suo, la conquista di fette di mercato dove opera in condizioni di monopolio, con maggiore competitività e minore conflittualità sindacale nei posti di lavoro (Fonte: Liberainformazione.org).
La Notizia (Corriere della sera): Il redditometro voce per voce.