Zambetti 'Ndrangheta mafia buona

Storie e Notizie N. 709

200.000 euro, 50 euro a voto, il tutto per ottenere 4000 voti dalla mafia, questo è ciò di cui è accusato Domenico Zambetti, assessore alla casa della Regione Lombardia in quota PdL.
Inutile aggiungere che ovviamente Formigoni non ne sapeva nulla.
Ci posso anche credere, se stai sempre in vacanza è ovvio che non sai un cappero.
Sto facendo uno sforzo. Non sono in bagno, chiariamolo subito. Intendo che, invece di prodigarmi in uno scontato sfogo contro i politici ladri, mi sto impegnando nel mantenere un atteggiamento costruttivo, giammai qualunquista, realistico e riformista, oserei dire.
Venendo al dunque, vi propongo di iniziare parlando di letteratura mafiosa.
Quand’ero bambino, il mafioso era basso, con i baffi, la scoppola e parlava rigorosamente siciliano.
Da giovane ho visto il mafioso diventare più alto, togliersi la scoppola, vestirsi in doppio petto e parlare qualsiasi dialetto, l'Italiano e varie lingue straniere.
Arrivati ad oggi, ecco che del mafioso non conta più l’altezza, tantomeno l’abito e neppure come parla. In pratica ha raggiunto la sua forma perfetta, nell’ambito di una metamorfosi che l’ha condotto ad essere uno, nessuno, centomila, per dirla alla Pirandello. Può essere chiunque e soprattutto lo puoi incontrare dappertutto, ovunque ci sia l’occasione di fare quello che sin dall’inizio è sempre stato il suo lavoro: ottenere denaro e potere sovvertendo le leggi della società, insinuandosi tra le pieghe deboli di queste ultime e più che mai dei cuori dei più malleabili elementi. Più costoro hanno denaro e potere da offrire e maggiormente divengono prede del mafioso 2.0.
La mafia italica va oltre lo spread e la crisi, se ne frega della borsa, della Merkel, del terrorismo islamico e della fine dell’isola dei famosi.
La mafia è come la chiesa cattolica, tutto passa ma loro restano, senza voler per questo insinuare un’associazione tra i due, sia ben chiaro.
Ma allora, visto e considerato che da una parte ci sono così tanti politici da essa manovrati e dall’altra una massa così ingente di cittadini che si lamentano, però alla fine gli sta bene e continuano a votare sempre gli stessi, perché combatterla?
Rendiamola legale, questa è la genialata di oggi, credetemi.
Mi faccio con questo post promotore dell’anti proibizionismo nei confronti della mafia.
Domenico Zambetti è – presunto - colpevole se lo vedete come assessore della casa. Ed ecco la soluzione, un rimedio semantico, quindi facile e immediato: il Zambetti diventa Assessore della Cosca. In questo modo tu già lo sai cosa fa, non devi sospettarlo. Non servono le intercettazioni, le polemiche, le indagini, poiché è tutto chiaro dall’inizio, anzi, anche da prima, sin dalla campagna elettorale. Tutto alla luce del sole. L’elettore è informato, sa che il candidato ha uno sponsor potente, la mafia, e si regola di conseguenza.
Vi dirò di più. Il presunto acquisto dei voti da parte di Zambetti, effettuato a carte scoperte, viene fatto con regolare ricevuta, quindi tassato, sono soldi che entrano nelle casse dello stato e la mafia diviene un’azienda come un’altra.
Tanto lo è già, lo sapete tutti.
Una mafia buona al posto di quella cattiva è la via per la resurrezione di questo paese. E’ nella natura delle cose, come c’è il lato oscuro della forza e il suo opposto per Luke Skywalker o i Grifondoro e i Serpeverde per Harry Potter.
Se la finiamo di nasconderci la verità, inizieremo a vedere le cose per quello che sono.
Prima e dopo:


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