Storie sulla pena di morte: le benedette mancanze

Storie e Notizie N. 1084

Capita che negli Stati Uniti ben due esecuzioni vengano rinviate perché manca qualcosa di indispensabile.
Il farmaco letale da iniettare nelle vene dei condannati.
Da cui la ballata delle benedette mancanze…

Si rifletteva, in quel mentre.
Si rifletteva sul fatto che in pochi attimi, meglio di estenuanti lotte per far abolire un rimedio disumano ad altrettanti abominevoli atti, era riuscita una semplice assenza.
Piuttosto che un assordante pieno.
Di gremita piazza, reale o virtuale, di petizioni e slogan, di spot progresso e canzoni impegnative, più che impegnate.
E proprio mentre si rifletteva sul paradosso della civile battaglia, ecco che scoprimmo che il prodigio tale non era, ma solo genitore di una successione di inaspettate sorprese.
Il ragazzino, che in altre miliardi di occasioni si sarebbe diffuso nell’etere come coriandoli al vento, a causa di un piede in fallo sul fiore esplosivo donato dagli amici liberatori, si salvò.
Sì, la mina non esplose ed egli si salvò.
Perché al fato mancò il coraggio di vergognarsi di sé un’ennesima volta.
Ma neanche un secondo più tardi la miracolosa esitazione si ripeté.
Uno schiaffo o un pugno.
Un doloroso colpo, dove l’aggettivo non è mai per il soggetto della turpe azione.
Un uomo e la sua donna, i protagonisti.
Sua.
Leggi come il pronome più abusato degli ultimi anni per giustificarne un altro ben peggiore, di abuso.
Ma la storia cambiò, almeno per una, almeno per lei.
Perché all’uomo, tale solo sulla carta, mancarono le forze all’istante.
Togli la forza al bruto, dice la nostra favola, ed ella visse felice e contenta.
Sopravvisse, ecco, che fu comunque evento straordinario.
Ma non unico, poiché la magia proseguì.
Per una famiglia intera, per lui e per lei, per i loro.
E per coloro che da quest’ultimi nasceranno.
La voce mancò, nel momento preciso in cui uno dei tanti capi di questo mondo si accingeva a decretare la fine di un sogno chiamato lavoro per papà o mamma, tanto il senso del racconto resta identico, la voce mancò.
Mi dispiace, ma è la crisi, abbiamo dovuto fare dei tagli, è che sono momenti difficili, vedrai che qualcosa la trovi.
Sei bravo, sei brava.
Discorso preparato alla perfezione nato già morto.
Ovvero, l’omicidio più giusto della natura intera, quando le vittime sono parole che uccidono davvero, altro che la penna e la spada.
Sei licenziato, sei licenziata.
Ma la voce mancò e i nostri la scamparono.
Si rifletteva, proprio ora, che la fortuna dovrebbe agire proprio così, risultando molto più efficace di mille preghiere.
Togliendo, invece che regalando.
D’altra parte, la cosa era da tempo sotto i nostri occhi.
Una seppur crudele pistola, senza proiettili, fa molto meno male di cento fucili scesi in campo per rispondere al fuoco della prima, per quanto carichi di buone intenzioni…
 


Altre da leggere: