Mondiale Brasile indios in rivolta contro polizia: di frecce e pistole

Storie e Notizie N. 1114

A pochi giorni dall’inizio del campionato mondiale di calcio, alla protesta contro le istituzioni organizzatrici in Brasile si sono unite anche alcune tribù dell’Amazzonia, a causa dell’ennesimo furto di terra ai loro danni con il pretesto – stavolta – dell’evento pallonaro.
Così, riflettendo sulla metafora…

Quando le frecce affrontano le pistole.
Quando le frecce affrontano le pistole, vuol dire che davvero non ne possono più.
Che non v’è altra scelta.
O arma.
Perché quando le frecce affrontano le pistole non vuol dire che non abbiano paura.
Oh, se ce l’hanno.
Ma non riguarda le pistole.
Non riguarda mai il nemico.
Perché se esiste una paura, nel cuore di una freccia, è una e solo una.
Quella di scomparire.
Non prima di aver volato.
Dall’arco al bersaglio.
Non crediate, però, che ciò nasca da un qualche virile desiderio di morire in battaglia.
Una sorta di onor guerriero da omaggiare.
Questa è roba del nemico.
Questa è cosa da pistole.
Quando le frecce affrontano le pistole sapendo che l’oggi è tutto quel che avranno, perché il domani è già scritto, è come un grido nella notte.
Un canto al mattino.
O una danza al tramonto.
Uno di quei magnetici balli intorno al fuoco.
Con il legno che brucia.
E si fonde con la terra.
Per ricordarsi e ricordare che solo quest’ultima è madre e padre.
Dio e signore.
Unica verità assoluta.
Per tutti.
Leggi pure come le ingenue abitudini dei riti pagani, se ciò ti tranquillizza.
Quando le frecce si armano e decidono di affrontare le pistole non lo fanno mai per patriottismo.
Per combattere il terrorismo islamico.
O per esportare qualsiasi cosa.
Da una vuota democrazia ad una presunta civiltà.
Perché quando le frecce affrontano le pistole sono come le api.
Non v'è alcuna traccia di odio, nella pancia.
Pungono affermando se stesse, niente di più.
Difendendo la propria carne.
Per mezzo della stessa carne.
Puoi dire anche terra, al suo posto.
Non vi sarà errore, perché non v’è differenza.
Perché la freccia è legno e parte del mondo.
Della terra.
Come l’arco e chi lo brandisce.
Giocate, prendete il pallone e giocate.
Sedetevi sugli spalti o sul divano.
Giocate pure.
Solo sappiate bene con che cosa state giocando.
E soprattutto dove...
 


Altre da leggere: