Storie di immigrati in Italia: i Vendicatori dei migranti

Storie e Notizie N. 1218 

C’erano una volta i supereroi.
Ma non quelli dei fumetti.
E poi del cinema.
Perché diciamolo, prima erano fumetti.
Poi cinema.
Ricordare fa sempre bene, laddove si narri di eroi e grandi imprese.
Di sfide all’ultimo sangue.
Tra buoni e cattivi.
I supereroi di cui vi parlerò sono diversi.
Perché sono veri.
Sul serio, esistono, io li conosco, li ho visti.
Ci ho parlato.
Li ho ascoltati.
E solo che ancora non lo sanno.
Si chiamano i Vendicatori, già, proprio come quelli del film.
Hanno i poteri, anche loro, senza scherzi.
C’è Tor, senza l’acca, che sta per Torquato, ma tanto quando lo chiami non vedi la differenza.
E’ un alieno, un vero alieno, il muratore.
Perché solo un alieno sarebbe capace di rimanere indenne di fronte alla quantità industriale di odio sotto forma di informazione che viene raccontata ogni giorno.
E’ un alieno con un martello instancabile.
Un’arma meravigliosa, capace di trasformare il vuoto e le mura che lo rinchiudono in case e vita, andata e ritorno tra un mondo e l’altro, la via verso l’alto e quella per riabbracciare la terra.
C’è Susi, ovvero Susanna, la donna invisibile per tutti tranne che le altrettante ombre sedute al banco che si nutrono delle parole della maestra come la sabbia fa con l’acqua.
Voracemente.
Spettacolo solo apparentemente incorporeo, che diviene d’improvviso popolare laddove un soffitto crolli e tenti invano di cancellarlo.
Perché, in quanto tale, la scuola deve sempre andare avanti.
C’è Toni, alias Antonio, l’uomo di ferro, letteralmente indistruttibile.
C’è… diciamo che c’era, un attimo fa era qui.
Adesso non so dove sia.
Ma è di sicuro là fuori, da qualche parte, uno dei tanti giovani che magari proprio in questo momento sta ricevendo l’ennesimo rifiuto.
Prima o poi arriverà un lavoro.
Nel frattempo fa l’eroe gratis e sopporta tutto e tutti.
C’è Rita, la signorina fantastica, la ragazza di gomma, che è stata capace nel tempo di arrivare ovunque qualcuno si svegliasse al mattino e addirittura si coricasse la sera stessa con l’ingenua convinzione di poterle impedire il passaggio.
Perché il giorno in cui inizi la lotta per il rispetto delle proprie aspirazioni può allungarsi all’infinito, quando è una donna a lottare.
E poi ci sono loro, le ragazze e i ragazzi che, laddove occorra, si arrabbiano al contrario, strappando i vestiti con muscoli di gioia, diventando di ogni colore immaginabile.
Oltre allo scontato verde, è chiaro.
Eccoli, sono questi, i Vendicatori dei migranti.
Sono supereroi, come quelli dei film.
Solo che sono veri.
Siamo noi.
Siete voi.
E solo che molti ancora non lo sanno.

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