Storie sulla diversità: Se fossimo tutti animali

Storie e Notizie N. 1322

Al momento conto sul Google News nostrano almeno 101 notizie relative alla vicenda dei delfini usati per un presunto selfie dai bagnanti in Argentina e tutte, di ogni orientamento e settore, dai media cosiddetti autorevoli alle testate minori, dal magazine indipendente al giornale statalmente rifocillato si uniscono nel coro di sdegno e vesti stracciate innanzi all’umana crudeltà.
Pare, però, che come testimoniano qui, qui, anche qui e molti altri siti di informazione internazionali, i delfini fossero due e che quello mostrato nella foto fosse già morto, forse per l’eccessivo calore dell’acqua.
Addirittura, leggo anche che Hernan Coria, il quale ha diffuso la virale immagine per primo, sostiene addirittura di averlo fatto per sensibilizzare i visitatori sull’accaduto.
Ciò che mi colpisce, in ogni caso, è la totale trasversalità e la quanto mai popolare compassione che si levano tonanti laddove le vittime del sopruso di turno siano degli inermi cagnolini, dei teneri micetti o, come in questo caso, dei simpatici delfini.
Forse, consapevoli dell’evidente contraddizione, e dato che a mali estremi, estremi rimedi, si potrebbe colorare un po’ la verità.
A fin di bene, ecco…

Fai girare, ti prego.
Metti mi piace e fai girare il più possibile la drammatica notizia.
O storia, fai tu.
Cuccioli di opossum costretti a lavorare nelle fabbriche di roba firmata, abbiamo le prove, tutto documentato, vengono tutti da famiglie povere ed emarginate, sono tutti minori e lavorano fino a dodici ore al giorno per pochi spiccioli e per che cosa? Per permettere a noi altri di fare i fighetti con l’ultimo smartphone e l’abito di tendenza. Poveri opossum, dobbiamo fare qualcosa, condividi e non dimenticare di firmare la petizione, scrivi al governo e, soprattutto, indignati come sai.
Aspetta, non è finita, qui siamo solo all’inizio.
Non immagini che cosa vedrai se guardi questa foto, credimi, non potrai non commuoverti e incacchiarti.
Ma ti sembra una cosa normale che due fagiane che si amano non possano fare nido in santa pace senza che qualche tucano di turno venga a dirgli che è contro natura?
Guardale, guarda le fagianine come sono dolci, non ti sembra un’assurdità? Come fanno a essere contro natura se loro sono la natura? E dai, forza, salva l’articolo, invialo a più contatti possibili, e più di ogni altra cosa fai vedere che sei arrabbiato e domani tutti al flash mob sotto l’ambasciata della Tucania, o come si chiami.
Continuiamo, coraggio, oggi mi voglio rovinare.

Unisciti a noi nella lotta contro lo sfruttamento delle giovanissime cernie, obbligate a vendere il proprio corpo per soddisfare dei trichechi pieni di conchiglie e senza un briciolo di pietà. Firma, contro firma e non dimenticare di seguirci sui vari social, insieme possiamo cambiare le cose per quelle poverette, guarda la foto, piangi con noi, povere cerniette maltrattate, è una vergogna.
Infine, la ciliegina e poi me ne vado, che il prossimo mercato apre tra un’ora.
Sta facendo scalpore… oppure In poche ore è virale… e anche top trend del giorno… insomma, ne parlano tutti e ne devi parlare anche

te della famiglia di koala – a chi non piacciono i koala? – che sono naufragati sulle nostre coste, cercando di fuggire alle crudeltà delle formiche rosse e delle locuste zombie che hanno invaso il loro paese.
Guarda il fratellino e la sorellina koala che sono affogati, guarda, ti prego, guarda.
Guarda con quella parte di te che si intenerisce di più, non ci interessa più quale.
Non ci importa più cosa guardi davvero.
Ciò che conta è che tu provi qualcosa.
Per noi…

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