Storie di immigrati nell'era glaciale

Storie e Notizie N. 1418

Il leader di estrema destra olandese Geert Wilders è stato riconosciuto colpevole di incitamento alla discriminazione contro i cittadini di origine marocchina in un verdetto che prevede di intensificare il dibattito sulla migrazione nei Paesi Bassi.
Wilders non è il primo e non sarà neppure l’ultimo a ‘sfruttare’ a fini meramente elettivi e di raggiungimento del potere neppure i migranti in sé, piuttosto l’immagine di questi ultimi che alacremente e quotidianamente viene costruita a tavolino dai politici stessi, con la collaborazione di giornalisti servi, vili o semplicemente acchiappa clic.
A dirla tutta, la storia giunge da lontano…

Plic.
Un goccia in terra.

Il mondo vivente è ormai poca cosa, sull’isola di ghiaccio e rimpianti, circondata da gelidi flutti, famelici e senza scrupoli.
Lo Stegosauro bercia comunque, con versi


assordanti, ma sembra far male più alle proprie corde vocali che al prossimo.
Nel mezzo del bianco ritaglio ormai spacciato, un Tirannosauro ruota il collo stancamente nella sua direzione e lo osserva per un secondo, perché non merita niente di più.
E’ alla sua compagna che vuole lasciare gli ultimi sguardi, così come al cucciolo che tale rimarrà per sempre.
Nondimeno, le uniche urla presenti nel silenzio, alla fine del racconto dei soli, veri giganti sul nostro pianeta, si ripetono incessantemente.

Plic.
Un'altra gelida lacrima.

Bersagli degli irosi strali sono loro, gli ultimi arrivati, una coppia di Brontosauri.
La femmina è incinta e il maschio, ammirando il meraviglioso dono celato, che forse mai vedrà luce, piange.
Non c’è più tempo da perdere per la rabbia.
Neppure laddove goda di ogni ragione plausibile.
Malgrado ciò, non avendone peraltro alcuna, lo Stegosauro insiste nello sbriciolare le pagine restanti della sua parentesi terrena per bruciarle nel rogo più inutile che ci sia mai stato.
Quello dell'odio verso i tuoi compagni di viaggio.
“E’ colpa loro, se moriremo presto”, sembra strillare il dinosauro dalla schiena irsuta, “sono grossi e lenti, mangiano tanto, troppo, e occupano spazio che potremmo usare per noi. Prima noi, siamo arrivati prima noi, qui!”
Come se fosse l’unica risposta coerente, in quel momento l’iceberg più alto, che si staglia minaccioso all’orizzonte, perde una spalla e l’onda conseguente azzanna parte di ciò che resta del mondo.
Due Triceratopi, fratelli rimasti orfani, incrociano le corna e chiudono gli occhi.
Non vogliono vedere più nulla.
Non vogliono sentire altro.
Se non il ricordo dell’amicizia e l’affetto che li ha messi al mondo.
E tenuti in vita sino alla fine.

Plic.
Ancora una goccia.
Un’altra ancora e sarà libero.

Il funesto crollo spaventa ulteriormente lo Stegosauro che compie un balzo inammissibile, dato il suo peso. Potenza, ovvero, pericolosa debolezza della paura.
Quindi ricade sul posto e inclina la pallida e piatta nave quanto basta per farlo scivolare in acqua.
A congelare ottusi timori e un’insopportabile solitudine.
In breve, quel che della sua vita restava.

Plic.
Milioni di anni dopo, con un gioioso respiro, l’ultima goccia abbandona lo Stegosauro congelato, il quale, sotto il sole testimone, si polverizza all’istante.
Per venir soffiato via e cancellato dal vento.
Come tutte le più inutili e malvage.
Menzogne…


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