Cosa lasciamo alle spalle
Storie e Notizie N. 1892
C’era una volta un’onda anomala. Anzi, no, un treno che corre solo in avanti e, il più delle volte, non si ferma alle stazioni preposte. Poiché a questo mondo avere acquistato e vidimato il biglietto, nonché essere giunti in tempo sulla banchina all’orario preposto, non ti garantisce affatto di salire a bordo. C’era una volta la locomotiva dello stesso, che puntando alle stelle, senza tralasciar Marte e ogni pianeta raggiungibile, si dimentica l’essenziale, come il mar ghiacciato che non ghiaccia più. Perché, alla stregua di tutto il resto, ha la colpa peggiore che si possa avere ai suoi occhi: è ormai alle spalle, irrimediabilmente nel passato, il quale prima o poi verrà a bussare alla nostra porta nel futuro, reclamando giustizia. La suddetta motrice di tale abnorme processione, alla quale quasi tutti su questo pianeta ci vede accodati da più di un secolo, non ha un nome, ma di sicuro ha fior di sponsor e finanziatori. Ciò che è maggiormente fuori discussione è la nazionalità del colossale traino, ambiguamente doppia: anglo americana. Tutto ciò che tira nel mondo, da almeno cent’anni a questa parte, gode di codesta origine, da quel che è di tendenza nell’economia come nella politica, nel cinema e nella letteratura, in ogni ambito. Internet stesso è anglo americano in tutti i sensi, dai social network a qualsivoglia appiccicosa rete in cui siate capitati. Sia ben chiaro, non è di certo per demonizzare chicchessia che trova senso questo breve scritto. Ma forse non è un caso che il protagonista di quest’ultimo si chiama giustappunto Anglo American.
Mi riferisco all’omonima società mineraria, la quale è stata di recente citata in giudizio nello Zambia per avvelenamento di massa da piombo di bambini.
All’interno di una class action la compagnia è stata denunciata per l’incapacità di prevenire il diffuso inquinamento da piombo tossico nella città di Kabwe, la quale ha ospitato una delle più grandi miniere del mondo dello stesso per molti decenni.
Secondo i querelanti, per colpa della scelleratezza di Anglo American, oggi ci sono nella suddetta cittadina più di 100.000 bambini e giovani donne che rischiano di aver subito avvelenamento da piombo a causa dell'inquinamento.
A quanto si legge nei documenti allegati, Anglo American è responsabile di quanto accaduto nella miniera dal 1925 al 1974, periodo durante il quale è stato maggiormente perpetrato il disastro.
L’avvelenamento da piombo risulta devastante per lo sviluppo neurologico dei bambini e sembra che i casi esaminati nella città dimostrino livelli di presenza nel sangue del metallo pericolosamente alti. In alcune zone addirittura venti volte superiori al limite sopportabile.
Indi per cui, con le dovute rettifiche di un compassionevole criterio di realtà, ecco che la storia diventa un’altra: c’era una volta ciò che resta alle spalle di una disumana massa d’acqua putrida. Ma tu chiamalo convoglio impazzito, se preferisci, ipnotizzato dal digitale orizzonte che promette successo e gloria a chiunque, al netto di un significativo numero di followers.
Eppure sono numeri importanti anche quelli, e non solo nella singola preziosità di una vita, ma, paradossalmente, anche nella sua quantità.
Centomila tra bambini e ragazze, prova tu a immaginarli in un intero stadio stracolmo di innocenti spettatori dal sangue contaminato.
545 figli con i genitori introvabili per la dabbenaggine dei folli separatori seriali di affetti.
O le solite imprecisate quantità di disgraziati, addirittura costretti con la violenza a scrivere da soli la parola fine in calce ai propri sogni di sopravvivenza.
Be’, visto che almeno sulla carta non siamo ancora né anglo e tanto meno americani, forse potremmo cominciare noi per primi a voltarci alle spalle per vedere cosa abbiamo lasciato indietro...
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