Perché leggere un libro: il decalogo
Storie e Notizie N. 1906
Alla stregua della scorsa settimana, sono ancora dell’idea che ogni tanto risulti fondamentale fare un passo indietro, o anche più. Perché alla fine della fiera, se dai per scontate troppe cose, esse tendono a mettere in disparte quel poco su cui puoi davvero fare affidamento.
Saper leggere le notizie sul web non è affatto una questione appurata a dovere, lo ripeto, ma riflettendoci con franchezza credo che il tema sul quale occorre soffermarci sia assai più ampio.
Il nostro paese è da tempo agli ultimi posti in Europa, e non è piazzato bene neppure nel mondo, per numero di lettori di libri e quantità di tempo trascorso con uno di tali particolari oggetti tra le mani.
Sia riguardo a quanto detto sulle notizie, che sui libri stessi, come fai a dimenticarti di tutto ciò mentre stai per ricoprire di parole la pagina bianca?
Avverto quindi l’obbligo morale, civile e quanto mai interessato, di dare il mio personale contributo pure per ciò che concerne i suddetti, ai quali il più delle volte vengono preferiti smartphone, giganteschi televisori e social network, già, ancora loro.
Da cui: Perché leggere un libro, il decalogo
Uno, perché è facile e lo possono fare tutti coloro che sanno leggere. Basta avere entrambe le mani libere o anche solo una, se lo poggi da qualche parte. Devi avere il tempo di farlo, certo, non tutti hanno questo lusso, perché il tempo è un lusso, ma anche solo con una pagina al giorno puoi leggere Moby Dick. La mia edizione è di poco più di 400 pagine. Ti rendi conto? Una sola pagina al giorno, cinque minuti, e in un anno e mezzo circa avrai fatto entrare nella tua testa uno dei più grandi romanzi della storia della letteratura.
Due, perché in un libro non ci sono gli spot pubblicitari, okay? Sfogli le pagine a piacimento, salti dall’una all’altra come ti pare, clicchi ovunque, anche senza guardare e non si apriranno mai banner o inserzioni varie per convincerti a comprare. Tu hai già acquistato qualcosa: è il libro, ma non solo. Nel caso di un romanzo, hai pagato per una storia intera, senza interruzioni o indebite invasioni, senza pubblicità ingannevole o subliminale, oltre alle vite di personaggi e luoghi che ti sembreranno veri, ma non lo sono. Ma nessun romanzo ti mentirà su questo punto. È frutto dell’invenzione di qualcuno ed è chiaro per definizione, nessun inganno, solo un racconto, tutto per te.
Tre, non hai bisogno del Wi-Fi per leggere un libro. Non devi connetterti con il tuo modem... o rubare il segnale del vicino, mascalzone che non sei altro. Non devi connetterti con nessuno, tranne chi ha scritto il libro stesso, malgrado in altro tempo e luogo. Ma è una connessione a senso unico. Tornando a Moby Dick, non è che ti ritrovi il fantasma di Melville in casa, stai tranquillo, eppure la sua voce, attraverso le parole impresse sulla pagina, ti arriverà intatta, chiara e precisa, come la prima volta che fu trasferita dall’autore in persona nell’inestimabile racconto.
Quattro, in alto a destra, a sinistra, oppure in basso nella pagina che stai leggendo, non riceverai notifiche di alcun tipo, mai. Perché lo scopo del libro non è impadronirsi della tua attenzione distraendoti di continuo, bensì il contrario. Ciò che desiderano tutti i romanzi di questo mondo, come coloro che li hanno scritti, è che sia la tua attenzione a impadronirsi della storia, facendola propria e concentrandosi unicamente su di essa.
Cinque, soprattutto in tempo di crisi economica, con i conti in rosso e per giunta il mondo in lockdown, funestato, distanziato e isolato per colpa del virus, il libro è ancora oggi il metodo più efficace per viaggiare ovunque, senza alcun rischio di non tornare, rimanendo al sicuro della propria casa. O anche all’esterno di essa, dove ti pare, ovunque vuol dire davvero ovunque, stavolta. Nessun inganno, lo ripeto.
Sei, a proposito di virus, parlando di quelli informatici, o di qualsiasi altra natura, i libri ne sono immuni. Cioè, sono già vaccinati alla nascita. Ma che dico? I libri stessi sono come dei vaccini. Vanno assunti di continuo, certo, e il richiamo è facoltativo, anche se nel caso di capolavori come Moby Dick non farebbe male un ripassino di tanto in tanto. Da cosa ci proteggono? Da un’infinità di malattie terribilmente letali, le quali colpiscono una delle qualità più importanti e per questo abusate dai venditori di nulla: la nostra immaginazione.
Sette, i libri non devono essere aggiornati. Sono sempre gli stessi ed è questo il bello. Li riprendi giorni dopo, mesi, anche decenni più avanti e ritrovi lo stesso passaggio che ti era tanto piaciuto, all’interno dell’invariato paragrafo, nell’identico capitolo di allora, alla medesima pagina.
Otto, non hai bisogno di dotarti di giga di memoria, che periodicamente vengono riempite da quantità enormi di robaccia inutile, scaricata a tua insaputa o meno. È la tua, di memoria, che accoglierà il libro. E farà tutto da sola, mettendo in risalto secondo i tuoi gusti le parti che maggiormente ti hanno suscitato emozioni o riflessioni. Ce l’hai di fabbrica nella testa, è una capacità predefinita, non devi metterci mano, è pure gratis e finché funzionerà ci sarà sempre spazio per un altro libro.
Nove, i libri aiutano in amore più di ogni altro oggetto o anima viva. Diciamolo una volta per tutte: dove pensi di poter trovare scritte meglio le tanto agognate parole per dirlo? Ti amo e tutto il resto. E non riguarda solo l’amore, ma ogni altro ambito, pensaci. Le parole per dire ogni cosa, e qualora ti ritrovi in casa un classico come Moby Dick, be’, le hai quasi tutte in unico volume, una frase perfetta per ogni occasione. Ricordi? Un anno e mezzo, una pagina al giorno e poi dimmi se sbaglio.
Dieci, i libri cambiano il mondo. Perché i libri cambiano le persone, l’ho appena dimostrato. Niente come i libri minacciano dittatori e governi liberticidi, ispirano gesti nobili e riforme epocali, spingendo l’intera umanità a compiere un balzo in avanti nel progresso. Mai nulla come i libri, tra ciò che è stato creato dall’uomo, è stato censurato e bandito, temuto e odiato, ma anche amato e difeso a costo della vita stessa.
Ecco perché ancora oggi il gesto più rivoluzionario e moderno che tu possa fare è prendere un libro, aprirlo e iniziare a leggere.
Il video:
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