Cosa e chi sceglierai di nutrire?

Storie e Notizie N. 1924

In questi giorni mi sta tornando spesso in mente la nota leggenda dei due lupi da molti attribuita al popolo nativo americano dei Cherokee. Per coloro che non la conoscono, la riassumo qui di seguito. Un vecchio sta cercando di offrire un insegnamento di vita al nipote. “C'è una guerra dentro di me”, gli dice. “È una lotta terribile ed è tra due lupi. Uno è malvagio ed è composto da rabbia, invidia, dolore, rimpianto, avidità, arroganza, autocommiserazione, senso di colpa, risentimento, inferiorità, bugie, falso orgoglio, superiorità ed ego. L'altro è buono: è fatto di gioia, pace, amore, speranza, serenità, umiltà, gentilezza, benevolenza, empatia, generosità, verità, compassione e fede. La stessa lotta sta accadendo dentro di te e all’interno di ogni altra persona”. Il nipote ci pensa un attimo e poi chiede al nonno: “Quale lupo vincerà?” Il vecchio risponde: “Quello a cui darai da mangiare”.

Ecco, la mia impressione è che la metafora insita in tale semplice, ma attuale racconto sia ulteriormente estendibile alle modalità con le quali ci connettiamo alla rete e ai dispositivi per la diffusione di ogni tipo di contenuto, assimilandolo, condividendolo, o addirittura subendolo. A mio modesto parere, nella realtà che ci riguarda la distinzione tra i due allegorici lupi non è così netta tra quello buono e cattivo. Inoltre, credo che esista un’ulteriore differenziazione delle varie qualità che rispettivamente appartengono loro. Ma questo non vuol dire che non esista un tipo di nutrimento sano e un altro particolarmente auto distruttivo. Da cui, segue una carrellata di corollari alla suddetta leggenda applicati a ciò che ci tiene incollati in modo ossessivo al web o alla tv, tra social network, siti di vario genere o trasmissioni televisive, in modo da suggerire chi o cosa stiamo effettivamente nutrendo.

Se è un mero pregiudizio di conferma delle tue pregresse convinzioni a muovere i tuoi passi stai dando da mangiare alla narrazione delle cose del mondo che più ti rassicura e gratifica. In breve, il tuo ego. Lo stesso ove le informazioni che cerchi e auspicabilmente trovi siano unicamente legate al tuo mondo, dove vive chi la pensa esattamente come te e condivide i tuoi principi e la tua visione del futuro.

Qualora ciò che persegui è una possibile convalida delle tue paranoie verso il presunto complotto ai tuoi danni da parte dei cosiddetti poteri forti e anche occulti, stai alimentando la tua cronica alienazione dalla realtà. Allo stesso tempo, stai coltivando il megalomane senso di rivalsa di colui che a suo dire aveva ragione e tutti gli altri avevano torto (vedi la più prosaica parabola del tizio contromano in autostrada…). Insomma, stai cibando la tua follia, ecco.

Allorché quel che cattura la tua attenzione abbia a che fare con il racconto di un’umanità sempre più disumana, indifferente e violenta, spesso vuol dire che stai nutrendo la tua di disumanità, la tua indifferenza e la tua violenza, che ti sono affini o che sono entrate nella tua vita realmente, malgrado la tua stessa volontà. È un’abitudine comune e diffusa, ma se da un lato aiuta a esorcizzare i propri demoni, spesso ci convince che il mondo là fuori sia davvero tutto così. Ed è un vero peccato quando ciò accade.

Laddove invece ti ritrovi a ingurgitare quotidianamente i manicaretti cucinati dagli chef maestri nella preparazione del più facile nemico da odiare, stai nutrendo l’assordante desiderio di smettere di detestare te stesso. Tuttavia, trattasi del cibo maggiormente illusorio. Perché una volta che avrai smesso di vomitare il disprezzo che hai per la tua stessa vita sul bersaglio prescelto, il giorno seguente lo ritroverai intatto dentro di te. Per giunta moltiplicato.

Nel caso in cui tu sia pervicacemente fissato con tutto ciò che svilisce e trasforma ogni cosa in poltiglia demenziale e priva di senso, stai dando da mangiare all’ormai cronica apatia e alla sfiducia che hai verso tutto e tutti, a cominciare da te e a finire con te. La verità è che non stai effettivamente nutrendo quelle parti che ti compongono, bensì affamando il prezioso resto, dove risiede ogni capacità e chance che hai di costruire qualcosa di tuo che sopravviva al presente.

Sapete qual è il paradosso di questo mondo a due dimensioni, qui e al di là di un monitor? Qualsiasi sia il lupo che scegliamo di nutrire dalla nostra parte, dall’altra c’è qualcuno che sta nutrendo il suo portafogli e i propri privilegi grazie a questa sorta di inconsapevole bulimia digitale.

Tuttavia, se al contrario il tuo affacciarti alla finestra, virtuale o meno, è mosso da sincera curiosità e voglia di informarti, di metterti in discussione e di confrontarti con idee e persone nuove e differenti da te, con il coraggio e la forza di accettare che ciò potrà farti soffrire, arrabbiare e indignare, spaventare e angosciare, ma anche crescere ed evolverti, stai davvero nutrendo te stesso. E offrendo a tua volta il tuo contributo farai altrettanto con il prossimo.

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