Io sono Ucraino
Storie e Notizie N. 2013
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“I richiedenti asilo arrivati irregolarmente nel Regno Unito – esclusi i cittadini ucraini - saranno spediti in Ruanda”, ha dichiarato il primo ministro britannico Boris Johnson, “dove rimarranno mentre le loro richieste saranno processate.”
Signor Agente, fa Hassan, io no in Ruanda, eh? Sono Ucraino, lo giuro!
Davvero, mi creda, sono al cento per cento di Kiev. Da ben otto generazioni, lo sanno tutti.
Nero? Macché, ho preso tanto sole lungo il viaggio. È stata una sfacchinata, sa? L’Ucraina sembra vicina, ma quando scappi dalla guerra funziona in modo opposto alla velocità della luce: sono le lunghezze a dilatarsi invece del tempo e un chilometro percorso può valere l’intero diametro del mondo e anche più. Al contempo, ogni singolo istante, giorno, mese e anno si riducono a una frazione di secondo nel momento in cui avvisti terra, salvezza, paradiso o inferno, basta che sia qualcosa di vivibile.
Nigeriano io? Ma scherza? Mi vuole forse confondere con quelli là? Non osi, eh? Sono razzista come voi, davvero, mi offendo. Anzi no, mi arrabbio di brutto, perché non possiamo accogliere tutti e soprattutto chi non può integrarsi, ancora prima di volerlo. Perché si sa, il biondo sta bene con tutto, mentre quelle capigliature brune e crespe staccano troppo, diciamolo. Anzi, no, gridiamolo a gran voce il sacrosanto prima noi.
Noi chi? Ma che domande, agente, noi hashtag bianchi europei e occidentali, perché ci sono pure gli albini là fuori, bisogna starci attenti, il petto in fuori e i muri in alto, è il mio motto.
Perché sono venuto dal mare e non via terra? Agente, scusi, ma lei è forse nuovo? No, non mi spari, non ancora perlomeno, non volevo insultarla, ma se mi permette di spiegarle, oltre a essere ucraino sono un aspirante rifugiato. Capisce che vuol dire? Non voglio di certo impartirle lezioni, ma non è una vera aspirazione, bensì tutto l’opposto. Perché solo chi non ha più nulla alle spalle cerca rifugio nella vita di persone così lontane e diverse.
Diverso io? Ma no, mi ha frainteso, mi riferivo alle condizioni di povertà e miseria in cui mi trovo rispetto a lei, illustre rappresentante delle forze dell’ordine. Per il resto siamo uguali, sa?
Non abbastanza da convincerla? Ma è solo questione di tempo, davvero! Mi faccia vivere qualche giorno insieme a lei e vedrà che imparerò presto ogni cosa sino a confondermi tra tutti voi. Non vedo l’ora anch’io di osservare le guerre altrui attraverso uno schermo finché non ne ho la nausea, senza sentire il tanfo della carne che brucia tra tutti gli odori e poter abbassare il volume delle urla con un semplice movimento del dito.
Chi sono quella donna e quei bambini? Sono con me, agente, sono ucraini anche loro, non lo vede? Hanno la mia stessa abbronzatura da traversata perigliosa e se si avvicina quanto basta potrà scorgere la bionda ricrescita tra quei capelli neri come la pece.
Ma sono i colpi di sole a scurirli in quel modo, sa? Noi ucraini siamo tutti così quando facciamo il giro lungo, ecco perché ci confondete con gli africani, ma è solo questione di tempo e torniamo normali.
Normali, giusto? Ho detto bene, no? Non è questo che cercate quando selezionate gli ingressi? E noi lo siamo, agente. Noi siamo i migranti giusti, quelli buoni, di cui vantarsi quando li ospitate in casa e sovranisticamente fotogenici nella foto da condividere con social e giornali, da sostenere con fondi e iniziative e da accogliere a braccia aperte nelle scuole.
Mia moglie e io non vediamo l’ora di rivedere il sorriso sul volto dei nostri figli quando avranno la possibilità di tornare in classe a studiare e giocare con gli altri bambini. Mentre io non vedo l’ora di rivederlo in lei e basta, non chiedo di più. Perché mia moglie è ucraina e per questo non merita di soffrire, giusto? Noi siamo persone innocenti e i nostri bimbi ucraini infinitamente più di noi, ho ragione?
Fa strano dirlo, ma è proprio una fortuna che siamo nati in Ucraina di questi tempi e mi dispiace per gli altri, ma le regole non le ho fatte io, agente, e neppure lei, a quanto ne so.
Ma noi siamo ucraini come gli altri ucraini, è la sola verità.
La prego, agente…
Solo per questa volta, chiuda occhi e orecchie, spenga cervello e cellulare, lasci aperto solo il cuore.
E ci lasci vivere.
Vieni ad ascoltarmi sabato 21 maggio 2022 alle 16.00, L'isola del tesoro, Trebbo (BO)
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