Se non fossi un essere umano

Storie e Notizie N. 2064

Se non fossi un essere umano.
Non un alieno, anche se spesso mi ci sento, o mi ci hanno fatto sentire gli altri, ma solo una diversa vita sulla terra.
Se non fossi un essere umano, ma al contempo in grado di riflettere sulle azioni della nostra specie, ovvero le malefatte ai danni di tutte le altre creature terrestri, in questi giorni mi ritroverei a osservare con terrore la fuoriuscita di metano dalla coppia di gasdotti Nord Stream. Il primo e il secondo, in una sorta di uno due con cui un pugile idiota insiste nel sfracellarsi la faccia da solo.
Se non appartenessi alla nostra specie, la prima cosa che troverei assurda è la diatriba tra gli umani intorno a chi sia il colpevole di ciò che è accaduto.
Nondimeno, verrei a sapere che Anders Puck Nielsen, ricercatore del Center for Maritime Operations presso il Royal Danish Defense College, così come il consigliere presidenziale ucraino Mykhaylo Podolyak, ritengono che a guadagnarci sia più di tutti la Russia.
Via di seguito, noterei che l’Agenzia di stampa Asia Times afferma che saranno gli Stati baltici, la Finlandia, l'Ucraina e gli Stati Uniti a trarne maggiori vantaggi. Mentre la repubblicana Fox News punta il dito senza sorprese sul Presidente
democratico Biden.
Anche l'ex ministro degli Esteri polacco Radek Sikorski, membro di diversi think tank della NATO, accusa gli Stati Uniti del danneggiamento.
Al contrario, Mateusz Morawiecki, il primo ministro polacco, considera i russi come unici responsabili.
Non può che dissentire da quest’ultima affermazione Dmitry Polyanskiy, membro della delegazione russa all'ONU, il quale rigira le accuse sugli USA.
Di parere opposto è chi sostiene che l'attentato terroristico sia una sorta di ricatto da parte di Putin e i suoi.
Concordano alcuni media europei, i quali sono inclini  a credere che l’obiettivo della Russia sia quello di destabilizzare il vecchio continente.
Nello stesso tempo, ipoteticamente sarebbero proprio gli USA a poterne approfittare, diventando di fatto fornitori preferenziali di gas naturale proprio dei Paesi europei.
Per le medesime ragioni, appare altrettanto vantaggiosa la posizione del Qatar e degli Emirati Arabi Uniti, anche se non hanno le stesse potenzialità degli Stati Uniti.
Ora, probabilmente, in quanto non umano mi sarei stufato molto prima di codeste rimbalzanti accuse reciproche.
Ciò che mi interesserebbe maggiormente è che le stime del gas disperso vanno da 150 milioni a 500 milioni di metri cubi. Che le perdite equivarrebbero a emissioni che oscillano tra 7,5 milioni a circa 14 milioni di tonnellate di CO2.
Resterei basito di fronte a chi tra gli umani osa addirittura minimizzare il disastro portando come argomento che durante l’anno di gas metano ne rilasciamo molto di più...
Presterei invece molta attenzione a chi ci avverte che in un arco di tempo di 20 anni, il metano ha più di 80 volte la potenza di riscaldamento del pianeta dell'anidride carbonica e circa 30 volte la sua potenza in 100 anni. Come lo scienziato David McCabe, della Clean Air Task Force, il quale ha dichiarato che non è ancora possibile valutare l'entità della perdita. Ciò è dovuto alle incertezze su fattori quali la temperatura del gas nel gasdotto, la velocità con cui perde e quanto gas verrebbe assorbito dai microbi nell'acqua prima di raggiungere la superficie. Ma poiché entrambi i gasdotti Nord Stream contenevano principalmente metano, il potenziale per un evento di emissione massiccio e altamente dannoso è molto preoccupante.
Non so voi, ma se non fossi un essere umano, già ero preoccupato prima, figuriamoci adesso. Anzi, sarei stanco di angosciami per colpa di questi bipedi imbecilli.
Diciamo che sarei piuttosto incazzato, ecco.
Lo so, è davvero brutto come finale, ma non riesco a concludere con niente che non suoni ipocrita o auto censurante, tranne che se non fossi un essere umano invierei una lettera nello spazio, una sorta di messaggio nella bottiglia in versione cosmica, implorando qualche meteorite di ripetere l’operazione chirurgica compiuta in passato con i dinosauri…

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