Neocolonialismo del Piano Mattei per l’Africa

Storie e Notizie N. 2217

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Mettiamo che tu sia africano, okay? O anche solo di origini, dai, così condividiamo una tra le più essenziali premesse di questa mia.
Immaginiamo che tu non sia un fesso. Non dico un genio, ma neppure l’opposto.
Figuriamoci poi che tu sia minimamente consapevole di ciò che è stato il colonialismo italiano nella versione primigenia e in quelle successive.
Aggiungiamoci magari che tu abbia trovato il tempo di documentarti - anche su questo, diciamo il giusto - su ciò che la Storia scritta dai vincitori, presunti tali o che semplicemente l’hanno fatta franca, ha regolarmente omesso fino a ora.
Siamo all’inizio del 2024 e mettiamo che tu viva in Africa, oppure in quella stessa nazione tra le colpevoli ancora oggi impunite di quel vero e proprio crimine contro l’umanità che è stato il colonialismo. E mettiamoci anche che, tu guarda il destino quanto sa essere beffardo, al governo in cui vivi ci sia una compagine politica, la quale - più o meno esplicitamente -, è la diretta discendente di quelle che si macchiarono degli atroci misfatti del secolo scorso, le cui conseguenze non hanno mai smesso di funestare parte del continente africano.
Adesso, immagina che tali eredi dei saccheggiatori, degli assassini, dei torturatori e stupratori di ieri si presentino con un’espressione da candidi angioletti con un progetto ad hoc per il tuo continente di nascita o solo di origine, definendoloun modello  di cooperazione non predatorio, in cui entrambi i partner devono poter crescere e migliorare”.
Ti fidi? Dimmi la verità, su. Ti fideresti? Non rispondere ancora, per favore, ed è meglio che dal canto mio non mi esprima, perché modestamente è come se tu fossi ebreo e il nipote di uno dei comandanti dei principali campi di sterminio nazisti si presentasse alla tua porta per invitare te e la tua famiglia a trasferirti da lui, a soggiornare nelle sue proprietà. Perché stavolta sarà diverso nel suo nuovo campo…
Ovviamente, è sacrosanto che nessuno sia costretto a pagare per gli errori di chi l’ha preceduto, ma su questo punto ci torno alla fine, perché ho particolarmente a cuore il rovescio della medaglia, o se preferisci, della Storia.
Ti chiedo di restare ancora qualche istante nei panni dell’africano di cui sopra, o solo di origine, e di verificare con me cosa comporta il suddetto modello “non predatorio”, il quale è diventato legge ieri, e che il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale del governo dalla quanto meno inquietante eredità abbia affermato non essere colonialista, bensì un progetto per far crescere il continente dei tuoi avi.
Avi, ripeto, che vuol dire nonni, zii e perfino genitori, molti dei quali sono stati indubbiamente colonizzati, sfruttati e derubati, se non uccisi e violentati.
Con tale memoria, e corrispondente stato d’animo, andiamo assieme al succo delle disposizioni urgenti per il piano in questione, ovvero ai settori di collaborazione tra l’Italia e genericamente i "Paesi africani".
Citandone testualmente alcuni: cooperazione allo sviluppo.
Allo sviluppo di chi? Senza essere prevenuto a tutti i costi, quale nazione europea è arrivata in Africa con tale promessa, per poi distribuire i ricavi in modo paritario con la popolazione locale?
Secondo: promozione delle esportazioni e degli investimenti.
Dai, questa è telefonata, però… perché tale porcata l’hanno già fatta e non hanno mai smesso. Una collaborazione paritetica comporterebbe: esportazioni e importazioni, va bene? Nel tuo caso invece tu esporti e io no. Io compro, creo dipendenza da te e aumenta il debito. Quindi, con i ricavi e gli interessi tu investi e ti arricchisci, e io no.
Terzo: approvvigionamento e sfruttamento sostenibile delle risorse naturali, incluse
quelle idriche ed energetiche
.
Ora, a parte il fatto che questa è ancora più sfacciata, visto che c’è chiaramente la parola “sfruttamento” all’interno, la novità rispetto al passato è l’aggettivo “sostenibile”.
Infatti, subito dopo c’è scritto: tutela dell’ambiente e adattamento ai cambiamenti climatici. Come si dice, o si diceva un tempo, ma che abbiamo l’anello al naso? No, perché ritenerlo plausibile sarebbe coerente con il rinnovato intento colonialista.
Una volta una ragazza, attivista ambientale, mi ha detto: ma come fa a essere sostenibile l’estrazione di risorse naturali che è insostenibile per definizione?
Tra gli altri punti nel programma ne cito altri due: “promozione dell’occupazione” e “prevenzione e contrasto dell’immigrazione irregolare e gestione dei flussi migratori legali”.
Sai cosa ci vedo? Un’enorme agenzia interinale sul luogo, dove lo sfruttamento o addirittura la schiavitù imposti alla forza lavoro a disposizione e l’imprigionamento, ovvero lo “smaltimento”, di coloro che risultano in sovrappiù o non utili agli interessi dei padroni, diventano non solo legali, ma addirittura opere meritorie.
Sai perché ce la vedo? Perché anche questo è stato già fatto ed esiste ancora oggi.
Concludo con il rovescio della medaglia promesso.
Se nessuno dovrebbe essere obbligato a rispondere dei reati di chi l’ha preceduto, be’, altrettanto nessuno dovrebbe ritrovarsi a subire di nuovo gli stessi, seppure aggiornati, identici crimini…

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