La Bibbia il Latino e l’Occidente per la continuità e l'eredità
Storie e Notizie N. 2266
C’era una volta, cioè adesso, uno strano Paese, ma parliamone al passato come se non ci riguardasse che mi sento meglio a raccontare. Mi deprimo di meno, ecco.
Immaginatevi una nazione in cui un terzo degli adulti tra i 16 e i 65 anni era analfabeta funzionale. Ciò vuol dire che erano in grado di leggere e scrivere, ma mostravano notevoli difficoltà - o addirittura incapacità – a capire, assimilare o anche solo far qualsiasi uso delle informazioni lette. Questo poneva il Paese agli ultimi posti nella classifica degli Stati più industrializzati in accordo a tale fondamentale criterio di valutazione.
Inoltre, gli studenti palesavano una media di rendimento in matematica e scienze al di sotto di quella europea e si evinceva ancora l’atavico divario tra Nord e Sud e tra maschi e femmine a vantaggio dei primi, peraltro il maggiore rilevato in quest’ultima speciale categoria.
L’unico dato positivo riguardava la lettura, con una media superiore a quella del continente di riferimento.
Nondimeno, il nostrano Paese non era mica allo sbando, cribbio.
Vi era al timone un governo solido con una maggioranza compatta, il più forte d’Europa.
Di conseguenza, il Ministro dell’Istruzione, consapevole dei problemi sopra citati, presentò le sue soluzioni per interrompere il trend di analfabetismo, insufficienti competenze nel far di conto e, soprattutto, il divario nello stivale e tra i generi.
Primo, il Latino alle medie. Mica obbligatorio, sai, ma fortemente consigliato.
È importante, non lo metto in dubbio, l’ho studiato anche io e non me ne pento. Ma non capisco come possa migliorare le situazioni di cui sopra…
Secondo, la Bibbia. Esatto, il nuovo e il vecchio testamento, tutta la storia, quindi.
L’ho letta, eh? Da ragazzo mi ci sono messo e l'ho letta tutta dall’inizio alla fine.
Ma in che modo potrebbe agevolare la comprensione di un articolo di giornale, il testo di una legge, o anche solo le avvertenze di un medicinale e il manuale di un dispositivo elettronico, nei quali la popolazione di cui sopra mostra carenze enormi?
Terzo, lo studio privilegiato dell’Italia e dell’Occidente, ma non del mondo.
Certo, è essenziale capire dove si vive, la cultura, le tradizioni e la Storia, ma perché il resto del mondo no? È proprio su tale consapevolezza che rispetto alle altre popolazioni noialtri, malati cronici di provincialismo, veniamo sistematicamente tagliati fuori…
E poi le saghe norrene care ai popoli germanici e i racconti fantasy tipo Percy Jackson. Questo dovrebbe invertire le suddette tendenze?
L’unica novità che apprezzo è quella su Stephen King, ovviamente, ma anche questo non è utile a risolvere i problemi sopra indicati.
…
Mi sorge un dubbio.
Lo scenario descritto all’inizio è proprio quello in cui l’attuale governo ha ottenuto la maggioranza di cui sopra e non credo sia un caso.
Allora mi soffermo su un virgolettato del Ministro che forse la dice tutta riguardo alla sua presunta risolutiva proposta: «Trasmettere l'idea della continuità, il tema importantissimo dell'eredità».
Adesso ho capito: certe cose non devono cambiare. Si devono tramandare di padre in figlio. Perché sono le basi su cui si fonda il nostro Paese da tempo immemore.
L’analfabetismo, il divario tra Nord e Sud, e tra uomini e donne esigono continuità, sono la nostra eredità.
Altrimenti, una classe politica del genere come potrebbe avere una maggioranza compatta e un governo forte?