Amnesty International, nuovo ordine Usa in Iraq: torture per 30000
Storie e Notizie N. 235
Ve la ricordate la guerra in Iraq?
La guerra del golfo del 2003.
Non la prima, la seconda.
Parliamo della seconda, tanto ne basta una.
Dai, quella per trovare le armi di distruzione di massa.
Quella per combattere il terrorismo islamico, su.
Soprattutto quella per non rimanere inermi di fronte alla violazione dei diritti umani da parte del truce regime iracheno.
Eh, come si fa a non benedire la cosiddetta coalizione dei volenterosi in missione per portare pace e democrazia alle vittime di un tiranno brutto e cattivo come Saddam?
C'era pure l'Italia di Berlusconi, che è una garanzia.
Per fortuna tutto è finito bene.
Insomma, diciamo che è finito.
Cioè, è finito lo show dei volenterosi, con la sigla e i titoli di coda lanciati da Obama il 31 agosto di quest’anno.
E cosa ne è dell’Iraq, adesso?
Cosa ne è oggi, dell’Iraq, dopo aver pagato con almeno 600.000 morti la partecipazione allo spettacolo chiamato guerra umanitaria?
Ecco, ora è tornato ad essere uno dei tanti, troppi paesi del mondo dove si continuano a compiere crimini inumani.
Nuovo ordine, stesse violazioni, come dice Amnesty International…
La Storia:
La guerra è finita.
Nei film le guerre hanno un inizio e una fine.
Devono averla, altrimenti fanno un sequel.
E poi un altro sequel.
Ma prima o poi la saga deve terminare, perché la gente si stufa e diserta.
Diserta il cinema, che avete capito?
Il pubblico si sa com'è, è volubile e ha bisogno continuamente di essere sorpreso.
Per questo occorre fare una buona promozione, con un trailer azzeccato, altrimenti si rischia il flop.
Ci vogliono immagini forti per catturare l’attenzione degli spettatori…
Certo, fare scalpore non è sufficiente.
La pellicola deve avere una trama accattivante, ricca di colpi di scena.
E poi ci vogliono gli interpreti giusti.
I nomi, ci vogliono i nomi.
La gente va al cinema a vedere gli attori, mica i film.
Fateci caso.
Quando proponete di andare al cinema e suggerite un titolo, se gli altri non lo conoscono, qual è la prima cosa che vi chiedono?
Ha buone critiche? Di che parla? Chi è il regista?
No…
La prima domanda è sempre: con chi è?
Se il protagonista non è famoso, puoi fare scalpore quanto vuoi…
Se poi la guerra è finita è inutile parlarne ancora.
Dopo l’ultimo the end si passa ad altro.
E’ la legge del mercato.
E se non ci puoi più fare un film a chi vuoi che interessi la tua storia?
La Notizia: Amnesty, torturati a migliaia in Iraq.
Storie e Notizie: storie, frutto della mia fantasia, ispiratemi da notizie dei media.