Rifiuti Napoli, soluzione drastica Berlusconi: soldi, ecco a chi…
Storie e Notizie N. 263
Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare, diceva il mitico John Belushi in Animal House.
E quando il problema dei rifiuti è sfuggito di mano, come ha osservato il premier Berlusconi?
Semplice, entra in scena lui e risolve tutto.
Be’, forse questa è troppo forte persino per un promotore della libertà.
Diciamo solo che entra in scena lui, va’.
L’eroe italico del terzo millennio, dopo il consiglio dei ministri, ha convocato un vertice con interlocutori d’eccezione: il ministro dell’Interno Maroni, quello dell’Ambiente Prestigiacomo, il capo della Protezione Civile Bertolaso, il fido Gianni Letta, il presidente della Campania Caldoro e il ministro dell’Economia Tremonti.
Silvio ha già dichiarato che per mettere fine alla guerra civile che sta attanagliando la provincia di Napoli occorre una soluzione drastica.
Leggo che, molto probabilmente, consisterà in alcuni incentivi economici.
Naturalmente, quando si tratta di cacciare soldi, non è sempre facile mettersi d’accordo.
Ecco la più o meno fedele cronaca della fondamentale riunione…
La Storia:
Berlusconi siede al capo di un elegante tavolo di forma rettangolare, con accanto Gianni Letta, su una poltrona visibilmente più bassa.
Poltrona…
Diciamola tutta: uno sgabello.
Alla destra del premier vi sono Bertolaso e Caldoro e di fronte a questi ultimi la Prestigiacomo e Maroni.
Al capo opposto siede un corrucciato Giulio Tremonti.
Letta, ad un cenno di Silvio, prende la parola: “Allora, senza inutili preamboli, sapete tutti che in Campania la situazione è preoccupante…”
Quindi incrocia per un attimo lo sguardo di Berlusconi e aggiunge: “Possiamo dire che la situazione ci è sfuggita di mano…”
Maroni non ci sta e salta su: “Su questo punto, in realtà noi stiamo agendo…”
“Quei farabutti di Anno Zero!” lo interrompe Silvio sbattendo la mano sul tavolo. “Ma l’avete visti, ieri sera? Ditemi voi se questo non è un uso criminoso del mezzo televisivo! E Masi? Che cavolo ci sta a fare quel Masi, lì? Adesso si è svegliato! Doveva pensarci prima…”
“Sì…” fa Letta, cercando di riportare la discussione al punto. “Tornando al problema dei rifiuti, prima che l’Unione Europea intervenga, occorre agire in maniera incisiva…”
“A questo riguardo”, interviene Tremonti, “il mio ministero considera preferibile tenere fuori l’Unione…”
“E quelli di Report?!” strilla Berlusconi, ignorando completamente il ministro. “Ma vi sembra una cosa normale che questi signori debbano andare a ficcare il naso nella vita privata del presidente del consiglio? Sono ricco, e allora? Sono ricco e mi compro la casa dove e come mi va! Perché devo rendere conto a questa gente? Sono invidiosi, ecco quello che sono…”
“Certo, presidente”, cerca di tranquillizzarlo Letta, cercando di mettere nuovamente al centro il problema dei rifiuti. “Adesso però vediamo di decidere la prossima mossa. Il paese ora si aspetta una proposta concreta…”
“Sono d’accordo”, fa la Prestigiacomo. “Ma non dobbiamo trascurare il tema del Parco Nazionale del Vesuvio, che in quanto area protetta…”
“Ci si mette pure l’Agcom a rompere le balle!” esclama ancora una volta Silvio. “Il tg1 e il tg4 sono a favore del governo. Ma va’?! Non capisco. Innocenzi non c’è più, ma al suo posto è arrivato Martusciello, mica Vendola, cribbio…”
“Già”, fa stancamente Letta, interpretando il pensiero comune. “Scusi, presidente, ma si era parlato di una soluzione drastica…”
“A cosa?”
“Al problema rifiuti…” risponde Caldoro.
“I rifiuti in Campania…” aggiunge Bertolaso, come per fargli fare mente locale.
“Ah, è vero…” fa Silvio distratto. “Come ho già detto, ci vuole una soluzione drastica, la solita…”
“E quale?” chiede Tremonti dopo un’interminabile pausa.
“La solita!” esclama seccato Silvio. “Gli incentivi economici…”
Giulio sta per obiettare ma Berlusconi lo anticipa: “Stai tranquillo, paga pantalone…”
“E a chi li diamo questi soldi?” chiede Caldoro. “Alla popolazione dei comuni interessati?”
“Alla popolazione…” sottolinea Silvio. “Che esagerato.”
“E a chi, allora?” domanda candidamente la Prestigiacomo.
Silvio la ignora ancora una volta e si alza per andarsene, ma prima di uscire dice a Letta: “Ah, senti, fate dire a qualcuno dei nostri che dietro ai manifestanti non c’è la mafia ma quelli... quelli che diciamo sempre, come si chiamano?”
“Anarco-insurrezionalisti”, risponde Letta.
“Esatto, quelli lì. E facciamo sparire la parola camorra dai telegiornali. La guerra è finita.”
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