Maurizio Gasparri, uno dei potenziali assassini sono io



Storie e Notizie N. 302

Tenete a casa i vostri figli, nelle manifestazioni ci sono potenziali assassini” è quella di oggi.
Quella di ieri, sempre in relazione ai recenti e soprattutto i prossimi cortei di protesta, recitava: “Servono arresti preventivi”.
Indovinate chi è l’autore di queste perle di saggezza?
A: Il sergente Garcia (quello di Zorro)
B: L’Ispettore Clouseau (un saluto al grande Blake Edwards)
C: L’ex Ministro delle Comunicazioni, attuale capo gruppo al senato del Popolo della Libertà, Maurizio Gasparri
Vi dico solo che è il meno intelligente dei tre, lascio a voi la risposta.
Per quanto mi riguarda, ho imparato negli anni che in situazioni di particolare tensione le persone, diciamo, meno dotate di intelletto e in special modo carenti dal punto di vista della gestione degli istinti, sono le prime a distinguersi.
E non è un bel distinguersi, ovviamente.
Non sto parlando delle violenze indubbiamente riprovevoli in occasione di queste ultime manifestazioni.
Mi riferisco a personaggi che con la bava alla bocca perdono il controllo e iniziano ad insultare dei ragazzi, per citarne un altro.
Il punto è che questa gente è talmente ottusa da ignorare perfino il vero che si nasconde nelle sparate che fa.
Si da il caso, infatti, che non è poi così campata in aria quella dei potenziali assassini.
La realtà è che di questi ultimi ce ne sono molti di più di quanti i nostri politici possano immaginare e non solo all’interno di una manifestazione.
Un potenziale assassino non è un assassino ed è quindi, fino a prova contraria, innocente.
Di sicuro non è qualcuno da trascurare e men che mai da provocare…

La Storia:

Mi chiamo Antonio e confesso: sono un potenziale assassino.
E’ una cosa di me che ho scoperto solo in età adulta.
Avevo trentasette anni quando per la prima volta mi guardai allo specchio e vidi negli occhi quella possibilità.
Ho avuto paura.
Paura che quell’eventualità si trasformasse in realtà.
Paura al solo pensiero che la sua presenza fosse avvertita anche da coloro che amo di più.
Paura di far loro paura.
E paura di me stesso.
C’è chi dice che la paura è un’emozione preziosa, che è sano aver paura e che ti impedisce di fare gesti inconsulti ed azioni incoscienti.
Può essere, ma nel frattempo?
Cosa accade dentro di te, nel tempo che trascorre tra l’ascolto della paura e la scelta di controllarsi?
Ve lo dico io.
Cresce la rabbia.
La rabbia verso chi mi ha reso così.
Come i miei datori di lavoro, i quali hanno fatto di tutto per sfruttare la scusa della crisi per diminuire i miei diritti, il riconoscimento per la mia fatica e la gratificazione per i sacrifici da me compiuti per il loro unico tornaconto.
Come tutti i colleghi che hanno piegato il capo e tirato giù calzoni e dignità, danneggiando quelli come me invece che guadagnarci effettivamente qualcosa.
Come i politici, tutti i politici che dimostrano in parole e azioni di non avere la più pallida idea di quali siano le ingiustizie che gente come il sottoscritto subisce da anni.
Gente che tra un contratto precario e l’altro preferisce impazzire tra agenzie interinali e concorsi piuttosto che arrendersi e violare una volta per tutte la legge.
Persone che ogni anno che passa trovano sempre più difficoltà ad imbucare la lettera dei propri figli a Babbo Natale.
Ho paura.
Ho paura che arrivi il giorno in cui non troveranno nulla sotto l’albero.
Ho paura perché non so quel giorno cosa potenzialmente sarei in grado di fare…



Storie e Notizie: storie, frutto della mia fantasia, ispiratemi da notizie dei media.