Governo Monti di emergenza o abuso di potere?
Storie e Notizie N. 465
La giornata dell’elettore
La giornata dell’elettore è una giornata democratica.
Al mattino è lui il vero centro del mondo. Le elezioni sono all’orizzonte, non può essere altrimenti. Promesse, impegni, lusinghe, contratti negli studi televisivi, perfino interi programmi da realizzare una volta eletti – se proprio occorrono – lo sommergono ovunque si volti. Il suo parere è importante, anzi, fondamentale, la sua scelta determinerà presente e futuro.
Be’… per ora diciamo solo il presente, restiamo sul pezzo, ovvero sul racconto.
La democrazia applicata, il potere del popolo quando passa dalle chiacchiere al fare, è un vero spettacolo e a metà mattina ecco che questa tempesta di attenzioni conduce l’elettore al clou: l’orgasmo democratico. La cabina lo aspetta, così come la matitina e i foglietti colorati. Una croce, un croce sopra e la scelta è fatta.
Da cui il detto, ci metti una croce sopra e non ci pensi più.
A mezzodì il governo democratico è fatto e pronto per mantenere promesse, impegni, lusinghe e contratti negli studi televisivi.
Non ha da far altro che seguire il programma, più o meno illustrato a… chi? Ecco, ci si dimentica del protagonista della storia, andiamo bene.
Ah, già, l’elettore. Che volete farci, il governo deve governare, mica è cosa da poco, è normale qualche svista. D’altronde, come pare abbia dichiarato la neonata uddiccina Gabriella Carlucci, un operaio quando va a casa ha lasciato i suoi problemi nel suo ufficetto.
Dopo pranzo, l’elettore inizia a riflettere sulla difficoltà che ha trovato per riempire il piatto in tavola e soprattutto si rende conto non di non essere più il centro del mondo, ma di non trovarsi nemmeno agli antipodi.
Semplicemente è diventato invisibile, come se non esistesse.
Il governo gli dice che è normale, che è la democrazia moderna, che deve pensare a tutto il paese, che l’elettore è uno e lui deve preoccuparsi di tutti.
A questo punto l’elettore si trova davanti a un bivio: o si accontenta di questa risposta e si concentra sulla sua singola vita pensando unicamente ai propri interessi oppure…. oppure pensaci bene prima di prendere l’altra strada perché vai incontro a rabbia e frustrazione sicure, ritrovandoti da una parte quel governo per cui sei inesistente e dall’altra coloro che vogliono esserlo, inesistenti. Gente a cui, probabilmente, non piaceva nemmeno ciò che accadeva al mattino, il dover scegliere, dover prendere una decisione ed essere quindi responsabile delle conseguenze di quest’ultima. Persone convinte che si stia meglio il più lontano possibile dal posto di guida, avendo meno rischi e godendo di una vita più tranquilla.
Nel pomeriggio, però, esiti inaspettati – o forse no – minacciano di sovvertire del tutto tale equilibrio.
Fenomeni naturali, quali nubifragi, alluvioni, frane, straripamenti, terremoti e sciagure finanziarie, come spread btp bund alle stelle, ope fraudolente, speculazioni spregiudicate, azioni avvelenate e tassi di interesse impazziti sconvolgono il paese.
Quando cala la sera il governo si ritrova alla frutta, letteralmente.
Nel senso che in tavola c’è solo la frutta, poiché ha ormai svuotato la dispensa.
L’elettore è preoccupato e dopo cena si incolla alla tv per capire cosa sta accadendo. Pensa con angoscia alla pensione, alla banca che conserva i suoi risparmi, al mutuo incombente e soprattutto al proprio fragile contratto di lavoro, qualora sia presente, un lavoro.
Il governo, nato a mezzodì, a sera inoltrata non può più far nulla per lui, neanche se lo volesse, poiché non ha più la maggioranza.
D’accordo, pensa l’elettore, la notte è alle porte, dormiamoci su. D’altronde, domani è un altro giorno, un altro giorno democratico e al mattino egli sarà nuovamente il centro del mondo.
Sceglierà con maggiore giudizio, stavolta, facendo tesoro anche degli errori fatti in passato. Soprattutto non ripeterà ancora il più grande tra essi, il peggiore: quello di convincersi che la giornata democratica inizi e finisca al mattino. Terrà la guardia alta, lotterà con le unghie e con i denti contro gli abusi di potere, tirerà le orecchie agli svogliati e non smetterà mai di pretendere che il governo che lui stesso ha scelto mantenga la parola data.
A meno che la notte non finisca, una lunga notte di emergenza fatta apposta per un governo di emergenza dove l’elettore sia ancora trasparente come l’aria.
D’altra parte, se era invisibile alla luce del giorno, figuriamoci di notte…
La Notizia (L’Espresso): Mario premier, chi ci sta e chi no.