Monti fiducia Camera: perdo elettori o amici potenti?

Storie e Notizie N. 491

Facciamo caso.
Facciamo caso che io sia un disincantato.
Sì, avete presente? Uno di quei cinici individui, usi a diffidare delle rosee e tranquillizzanti descrizioni.
Sto parlando di una persona convinta che la maggior parte dei signori seduti in parlamento tenga più di ogni altra cosa alla propria poltrona, ovvero allo stipendio.
Sia ben chiaro: questo senza ritenersi un crociato dell’anti politica, anti casta, ecc.
Il tutto per semplice realismo: ognuno di noi, soprattutto in questo periodo di crisi, è portato a preoccuparsi prima del proprio stipendio e poi, se c’è tempo, del resto.
Ora, facciamo caso che, quale cinico e disincantato, mi trovi nei panni del parlamentare medio in questa limbica fase del governo tecnico.
E’ naturale che, in tale posizione, le mie scelte dipendano da quelle di quest’ultimo e siano logica conseguenza di ciò che a me convenga maggiormente.
Con a me intendo il mio stipendio, spero sia chiaro.
Per la stessa ragione, sin dall’inizio ho fatto le mie scelte rispondendo sempre ad una singola domanda: perdo più elettori o amici potenti?
Vediamo una breve cronistoria sin dall’avvento di Monti e la sua professorale e manageriale squadra.
All’insediamento del nuovo esecutivo, se per esempio fossi stato membro di un partito che non ha amici nelle istituzioni e che basa il suo successo unicamente sul consenso popolare, ottenuto urlando populistici slogan e proclami ad effetto, mi sarei subito posizionato all’opposizione. Non avrei avuto altra alternativa che scegliere di non perdere elettori. Anzi, in questa fase, alzando la voce e soprattutto i toni, avrei la chance di vederli perfino aumentare.
Se invece fossi appartenuto ad una coalizione che dipende maggiormente dagli amici potenti piuttosto che dagli elettori sarebbe stato banale per me sostenere il nascente governo tecnico, il tutto con le diverse sfumature, a seconda da quanto sia lo scarto tra le due categorie.
Ad esempio, più amici potenti a scapito degli elettori e altrettanta indiscussa fiducia ai tecnici. Al contrario, fiducia sì, ma con le solite frasi: vigileremo, staremo a vedere, ragioneremo manovra per manovra e, la più gettonata, faremo i nostri emendamenti.
Ma fino a quando può reggere questo equilibrio? Qual è il punto di rottura di questo poltronesco assembramento? Semplice: nel momento in cui mi rendessi conto che il calo di consenso degli elettori sarebbe talmente alto da mettere a rischio i miei introiti futuri… be’, amici potenti o meno, staccherei la spina.
Eh, mica posso perdere tutto per voi…

La Notizia (Sky.it): Finita la luna di miele, la maggioranza di Monti perde pezzi.