Crisi Monti: ho contribuito a recessione, risposta disoccupato

Storie e Notizie N. 634

Mettiamo caso che io sia un padre di famiglia rimasto senza lavoro, con moglie e figli a carico. Diciamo un operaio dell’Alcoa, per restare nell’attualità.
Guardatemi lì sul divano di casa, strangolato dagli inevitabili sentimenti del momento, amarezza, rabbia e tristezza, mentre sento le parole del premier al televisore:
Quando leggo titoli che dicono che Monti ha contribuito alla recessione io rispondo: Certo, solo uno stolto può pensare di incidere su elementi strutturali che pesano da decenni senza provocare, almeno nel breve periodo, un rallentamento dovuto al calo della domanda”.
Ora, per alcuni tra voi un'espressione come rallentamento dovuto al calo della domanda può voler dire tante cose, ma per il sottoscritto significa una sola cosa: perdita dello stipendio, con il conseguente dilaniarsi tra i sentimenti di cui sopra.
Solo in questo modo”, prosegue intanto Monti, “si può avere speranza di avere più in là sanate queste situazioni…”
“Ma quali situazioni?!” Griderei in faccia alla tv. “Parli dello stipendio da nababbi dei politici? Della corruzione e delle infiltrazioni mafiose nelle amministrazioni? Dell’evasione fiscale? Del finanziamento pubblico ai partiti? Dell’occupazione della Rai da parte di questi ultimi? Del mostruoso conflitto di interessi del quale sono macchiati il 100% dei cosiddetti leaders di questo paese?”
E lì, con le vene esplose nel collo mi consolerei sapendo che mia moglie e i bambini non sono in casa.
Tuttavia, tale effimera sensazione piacevole verrebbe spazzata via dalle ultime parole del primo ministro tecnico: “La casta siamo tutti noi cittadini italiani che ci siamo abituati a dare prevalenza più ai particolari che al generale e che poi ci lamentiamo se il generale funziona male”.
A quel punto non strillerei più, ma la seguente protesta silenziosa, non per questo meno degna di attenzione, occuperebbe con prepotenza la mia pancia: “No. A te vecchio burocrate del secolo scorso, con tutta la forza che ho in corpo, dico no. Io non sono la casta. Io ho sempre dato prevalenza ai particolari perché essi sono tutto quello che ho. I particolari sono i miei figli, la retta per la mensa, i soldi per i regali a natale e ai loro compleanni, quelli per aggiustare la lavatrice che perde e per capire finalmente che cosa diavolo sia quel rumore che sento quando prendo l’auto e che ogni volta mi costringe a pregare il cielo che non sia niente di grave. Il particolare è mia moglie, la donna che amo e che mi spacca il cuore in due quando indossa l’unico vestito buono che ha per andare a trovare i parenti. Il generale è roba per ricchi e gente senza problemi, per quelli con la pancia sempre piena e quelli che hanno il tempo per pensarci, al generale, perché il particolare lo danno per scontato. No, io non sono la casta. Tu e tutti quelli come te lo siete. E lo sai bene qual è il vero motivo. Altro che generale e particolare…”




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