Croce Rossa Svizzera stop sangue Grecia: principe approva

Storie e Notizie N. 879


Poche chiacchiere.
Sono d’accordo perché è una questione di principio. Il sangue è gratis, ma ci sono degli impegni, i Greci lo sapevano quando hanno firmato. Ripeto, il sangue è gratis, quelli sono la Croce rossa, non sono mica degli aguzzini, ma ci sono i costi amministrativi, logistici e di laboratorio, la Grecia non paga e cosa pretende?
Non facciamo i soliti buonisti. E poi gli svizzeri hanno detto che il taglio graduale ci sarà dal 2015, i Greci hanno tutto il tempo per rimediare i soldi.
Non è certo colpa della Croce rossa se c’è la crisi, un contratto è un contratto, avrebbero dovuto pensarci prima quando vivevano al di sopra delle loro possibilità.
Che cosa? Non l’hanno mai fatto? Vabbe’, il concetto è lo stesso: qui si parla di soldi, e con i soldi non si scherza.
Lo so bene, io, quando ho deciso di emigrare qui, a Berna.
Vivo in Svizzera da tempo, ormai non so più da quando, e ormai mi sento un cittadino elvetico a tutti gli effetti.
E ho imparato ad amare questo paese, adoro la sua geniale capacità di rimanere alla finestra ad osservare il mondo che annaspa.
Neutralità vuol dire saggezza, il tempo lo dimostra.
Non sto parlando di tutti gli Svizzeri, è ovvio, mica sono tutti uguali, un paese è un paese nel senso di governo. E’ come Israele, mica tutti gli Israeliani considerano i Palestinesi come esseri umani di serie B, solo gli individui che li governano, che il cielo li abbia in gloria.
Un cielo notturno, rigorosamente dopo il tramonto, è naturale.
Le banche, lo so, è un luogo comune ma è veramente ciò che più ammiro della Svizzera.
Al contrario di quel che dice Brecht, il vero rapinatore non è quello che fonda la banca, è quello che non la fonda, che pensa di poter vivere al di sopra delle sue possibilità.
Non sto parlando dei Greci, eh? Dico in generale.
Di dove sono originario? Di una regione della Romania, ma che vi interessa?
Che? Un immigrato? Chiariamoci subito, io non sono uno dei tanti disperati che partono in cerca di fortuna. Se mi sposto è per cercare ambienti al livello del mio status.
Del mio tenore di vita e dei miei gusti, in tutti i sensi.
Sono un nobile, io, un principe per dirla tutta.
Anzi, il principe.
Il più vecchio tra i principi.
Dicono conte, alcuni, ma si sbagliano.
Sono uno che ne ha viste tante, più di quante possiate immaginare in una vita intera, letteralmente.
Per questo so riconoscere chi ha la stoffa per sopravvivere al prossimo.
La Croce rossa svizzera è tra questi.
Non c’è spazio per ipocriti sentimentalismi e retorica demagogia da figli dei fiori nel terzo millennio. Non ce n’era neanche prima, se è per questo.
Solo i perdenti offuscano la propria vista con melense fettine di cuore.
Costoro sono carni da macello che camminano, sangue fresco a cui attingere alla bisogna.
Altrimenti va sprecato, diciamola tutta.
E’ la selezione naturale, c’è chi è cibo e chi si nutre, chi preda e chi predatore.
Io non ho scelto, sono nato quel che sono.
Ma gli Svizzeri hanno scelto, così come i Greci.
Ed ecco il risultato.
Il sangue resta qui, vorrà dire che ce ne sarà di più per me.
E per tutti quelli come me.

Dracula

 



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