Funerali Priebke e migranti: noi abbiamo memoria

Storie e Notizie N. 990

Noi abbiamo memoria.
Sì, noi abbiamo memoria.
E non è una frase fatta.
No, non lo è.
Ecco perché siamo quelli che non vogliono il funerale del boia nella nostra chiesa.
Noi, che della chiesa, la nostra, ne abbiamo fatto il tempio della pace e della carità.
Dell’amore fraterno e del rispetto per il prossimo.
Noi non dimentichiamo quel che è stato.
No, noi no.
Abbiamo ancora nitido il ricordo, per quanto sgradevole e straziante, dell’uomo contro uomo.
Anzi, dell’uomo sull’uomo, conseguenza di un ottuso quanto folle convincimento di essere qualcosa di più dell’altro.
Diverso, colpevolmente diverso.
Inutile dire di esser nato umano, di aver gioito e sofferto come te, se diverso appari a quegli occhi assetati di sangue.
Respingeteli, rinchiudeteli e nel campo infine cancellateli dalla faccia della terra.
La nostra terra.
Perché non siamo razzisti, ma.
Ma.
Ma dobbiamo prima pensare ai nostri figli, i nostri problemi, prima a noi.
A noi.
E per noi voi sarete sempre sacrificabili.
Noi abbiamo memoria di tutto questo e anche più.
Per questa ragione diciamo no al cadavere della vergogna.
Le tombe che riposano nelle nostre città e campagne sono fatte per ospitare quella stessa memoria fattasi carne.
Non dobbiamo e non possiamo offenderle contaminandole con tali ignobili resti.
Perché noi tutti siamo ciò che resta della vita che è stata e come tali guidiamo oggi le nostre azioni.
I nostri sogni.
Le fondamenta dei nostri valori.
Ecco perché ci riempiamo i polmoni e innalziamo il nostro no al corpo esanime di Erich Priebke.
Noi abbiamo memoria.
Esatto, memoria.
E per quanti no ai morti che con infamia e crudeltà hanno colorato il mondo, sapremo dire altrettanti sì ai poveretti che di dolore e disperazione hanno intessuto i propri laceri abiti.
Respinti, rinchiusi e cancellati come le medesime vittime del boia.
Semplificando, migranti.
Perché questo vuol dire avere memoria.
Altrimenti, sono solo parole.
Che lasceremo indietro come tante.
Dimenticate.

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