Uomo più grasso vuole dimagrire storia vera morale

Storie e Notizie N. 1028

E’ proprio il caso di dirlo.
Il problema dei sogni non è laddove rimangano tali.
Sogni.
E’ allorché inizino a prender forma che ne scopri il peso.
E anche questo è esattamente il caso di dirlo.
Barry Austin nacque in Inghilterra nel 1968.
Un uomo comune, Barry.
Se non altro secondo lui.
E quando ti ritieni normale può esser dura, in effetti.
Certo, anormale non è proprio il massimo.
Neppure da deforme si festeggia tutti i giorni.
Financo come diverso si incontrano solo salite, lungo la strada.
Ma non diverso in quanto tale, eh?
Perché diversi lo siam tutti e non sarà di certo il sottoscritto a ripeterlo per l’ennesima volta.
Diciamo diversamente diverso, ecco.
Tuttavia, se però ti chiami Barry, nello specchio al mattino intravedi solo normalità e al contempo, ogni dì, ti auguri di trovarci applausi scroscianti e flash adoranti, be’ è comprensibile l’insoddisfazione.
Direi normale, ma sarebbe un’imperdonabile ridondanza.
E in questa storia il troppo è già nel tema, ad esser onesto.
Cosicché, il normale Barry chiuse gli occhi e immaginò una via di uscita dalla consuetudine.
Una sorta di scorciatoia per l’olimpo dei volti noti.
Proprio quella stradina nel bosco che consiglia il lupo a scapito del lungo ma sicuro sentiero sino alla casetta della nonna.
Barry voleva esser maledettamente famoso, sue esatte parole, ed era pronto a giocarsi il proprio unico jolly.
Il suo fu una trasformazione.
Tipo Hulk.
Ma una versione meno tonica, in ultima analisi.
E se la rabbia muta il dottor David Bruce Banner in un pericoloso gigante verde, la vanità ha reso il nostro l’uomo più grasso di Inghilterra.
Lavoro duro, sia ben chiaro.
Non si arriva a 320 Kg se non mangi almeno sei salsicce a colazione e 12 litri di coca cola al giorno.
Tutto procedeva alla grande.

Copertine sulle riviste più trendy, ospitate in serate mondane dove ci sono tutti quelli che meritano, interviste nei salotti catodici più esclusivi.
Finché il conto è arrivato.
Il conto arriva sempre e non è una frase fatta.
E’ morale scontata, questa.
A dir poco stantia.
Per dirla attingendo ad un vecchio motto Nepalese, il bello non è arrivare in cima all’Himalaya, bensì rimanerci abbastanza da apprezzarne il panorama.
Per il protagonista di questo racconto la vetta durò finché il dottore gli presentò il conto di cui sopra.
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O morte.
Dipende da cosa sia più importante.
Tra vita e successo.
Ora Barry è a stecchetto.
Ha fatto la sua scelta.
Eppure, la vera morale di questa storia è sottintesa a quella apparente.
La cito da tempo, io.
Che i Nepalesi sono il popolo più colpevolmente inascoltato di questa terra.
 



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