Buonanno pistola in diretta: storia dell’ombrello

Storie e Notizie N. 1278

L’onorevole – il “si fa per dire” è d’obbligo – Gianluca Buonanno, eurodeputato della Lega Nord, per difendere il presunto diritto dei cittadini ad armarsi si è presentato in diretta con una pistola.
Da cui la storia…

C’era una volta un paese.
Un paese come molti, ma anche solo uno.
Tu sai chi e tu forse no.
Il paese come molti, ma anche solo uno, tu sai chi, tu forse no, era detto il regno del sole.
Perché c’era sempre il sole?
No, perché lo sanno anche gli ornitorinchi mancini che non c’è alcun luogo dove ci sia sempre il sole, fuorché il sole stesso.
E se lo sanno pure gli ornitorinchi mancini, che sono delle zappe indescrivibili, traete pure le vostre conclusioni.
Il paese come molti, ma anche solo uno, eccetera, era detto il regno del sole perché c’era il sole, tutto qui.
In cielo, almeno una volta al giorno, non tutti, d’accordo.
Spesso, ecco.
Poi arrivava la notte e tutti a dubitare della luce.
Come se al tramonto il sole morisse davvero, invece di giocare a nascondino con la luna.
Nondimeno, nel regno del sole si era più propensi a santificare il lutto piuttosto che il diletto.
E un giorno arrivarono.
Loro.
In gran numero, invadendo inesorabilmente le vite degli abitanti.
Ma perché non se ne stanno a casa loro? Strillò uno tra i molti, ovvero quello che riuscì a berciare con maggior ardore. Perché queste maledette gocce non se ne tornano lassù?
Ebbene sì, la terribile sciagura era la pioggia.
Acqua clandestina, lacrime migranti dalla terra alle nuvole e ritorno, onde rifugiate con l’assurda pretesa di far qualcosa di più.
Che morire sulla riva.
L’urlatore di prima si rese conto che non avrebbe avuto occasione migliore per compiere il più meschino dei miracoli.
Trasformare la viltà in moneta sonante, quotare in borsa la paura e rodere fino all’osso gli ultimi scampoli d’umanità e al fin trovare l’oro vermiglio.
Rosso del sangue dei sacrificabili di questo mondo.
“La pioggia è il nemico”, latrò il nostro, fingendo di improvvisare un copione ben preparato. “Le gocce che cadono vogliono sterminarci, spazzar via la nostra Storia e cancellare le nostre tradizioni. Dobbiamo difenderci dalla pioggia perché il regno del sole è nostro.”
“Come faremo?” chiesero i più attratti dall’abbaiante imbonitore.
In quel momento, con tempismo calcolato a dovere, l’astuto ciarlatano si profuse in un magistrale colpo di teatro.
“Con questo”, rispose mostrando ai presenti il misterioso oggetto.
Per la cronaca, un ombrello.
Da quel giorno le vendite di quest’ultimo salirono alle stelle e la solita spartizione ebbe luogo.
Sicurezza per i creduloni, ricchezza per alcuni e potere per uno.
Lo strillone senza scrupoli con il senso per gli affari.
C’era una volta un paese.
Un paese come tanti, ma pure solo uno.
Tu sai bene quale e tu magari meno.
Il paese come tanti, ma pure solo uno, tu sai bene quale e tu magari meno, era detto il regno del sole.
Perché c’era sempre il sole?
No, poiché non esiste luogo al mondo dove ci sia solo il sole, tranne il sole stesso.
Ma una cosa è certa.
Ovunque la vita possa proseguire sarà sempre indispensabile.
Che prima o poi arrivi.
La pioggia

PS da PeaceReporter, 2011:
Chi rappresenta la lobby delle armi in Italia?
Il referente politico di questa lobby è la Lega Nord, radicata nel territorio bresciano dove si concentra l'industria armiera italiana di armi leggere: dalla Beretta di Gardone Val Trompia, con tutto il suo indotto locale, alle piccole aziende familiari. Ma anche nel lecchese, dove ha sede la Fiocchi, leader mondiale nella produzione di munizioni. Evidentemente La Lega spera di garantirsi così il sostegno finanziario di questa lobby per le prossime elezioni.

Carlo Tombola, coordinatore scientifico dell'Osservatorio Permanente Armi Leggere (Opal)

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