Cosa abbiamo sbagliato?

Storie e Notizie N. 1528

Un gruppo di attivisti ha realizzato una replica del Memoriale dell'Olocausto di Berlino, per poi sistemarla in gran segreto all’esterno dell’abitazione di Björn Höcke, politico della coalizione di estrema destra Alternativa per la Germania (AfD), il quale ha di recente affermato che i tedeschi dovrebbero smetterla di fare ammenda per il nazismo

Care vittime,
di ieri, di domani, più che mai di oggi.
Voi che sulla pelle portate il segno dell’infamia legalizzata e spacciata puntualmente come voce del popolo, venduta come rabbia comprensibile dall’alto e dalla medesima, privilegiata posizione manipolata e sintetizzata ad arte, per poi esser propinata di nuovo agli stessi folli partorienti, sotto forma di slogan e deliranti programmi di governo.


Voi avete la risposta, voi che avete corrisposto il prezzo della disumanità al potere con la vostra vita.
Voi che ne state pagando lo scotto anche ora, in


questo preciso momento, mentre le parole scorrono sulla pagina e gli occhi sperabilmente leggono.
Diteci, vi prego.
Cosa abbiamo sbagliato?
In che modo ci mostriamo così terribilmente ottusi da ripetere all’infinito il solito, antico errore?
Eccolo l’ignorato peccato originale, la vera merce del maligno che alberga in tutti noi, sempre pronto a raggiunger l’apice di pericolosità maggiore nel suo truce cammino.
Ovvero l’istante in cui ci convinciamo di esserci liberati di lui, di loro, in breve, con onestà, di noi.
Sto parlando di noi.

E’ inutile tentare di voltarci, cercando l’invisibile colpevole alle spalle, come si fa spesso nelle estreme retrovie delle classi a scuola.
Siamo sulla strada errata, non serve girarci intorno.
Tutti, nessuno si senta migliore.
Non abbiamo letto con cura le mappe scritte con il senno dai nostri avi.
Oppure, abbiamo smesso di farci guidare da esse, affidandoci soltanto a bussole digitali vendute da una schizofrenica multinazionale e fabbricate da mani innocenti.
Eppure il tempo è nulla.
Un pugno di anni da stringere in una mano.
Solo la pagina precedente del grande libro.
Un secolo, non più di una manciata di lustri e tutto dovrebbe risultar chiaro, senza necessità di lauree o dottorati.

Genocidi silenziati e guerre senza fine, schiavitù in ogni forma e violenze sulle creature ree di debolezza o diversità, vecchi e nuovi colonialismi.
Racconti, una quantità incalcolabile di storie d’orrore e amore, amicizia ed eroismo.
E’ tutto lì, è tutto ancora qui.
Come una montagna da scalare al contrario, sulla cui cima vi sono piantate le bandiere da ricordare, le crudeltà più efferate e le imprese straordinarie, i nomi dei responsabili e i vostri.
Care vittime, vi chiediamo aiuto.
Cosa stiamo sbagliando?
E’ paradossale, ma è forse l’unica risorsa che ci resta.
Voi, che sapete come funzioni l’infernale macchina nel momento esatto in cui opera.
Spiegateci come fermarla.
Come fermarci.
E tornare all’ingannevole svolta di quel maledetto bivio.
Che ci sta grottescamente conducendo indietro.


Compra il mio ultimo libro, Carla senza di Noi
Leggi anche il racconto della settimana: Ultimatum
Leggi altre storie per riflettere
Ascoltami cantare con la band
Guarda un estratto dello spettacolo Carla senza di Noi
 

Visita le pagine dedicate ai libri: