Partiti in anticipo: tutte le scuse

Storie e Notizie N. 1526

Leggo che una compagnia ferroviaria giapponese si è scusata con i passeggeri perché un loro treno è partito con 20 secondi di anticipo.
L’azienda si è dichiarata "profondamente" dispiaciuta per l’accaduto dopo che il Tsukuba Express delle 9.44 e 40 secondi ha lasciato la stazione alle 9.44 e 20


Ecco, noi siamo come quel treno.
Partiti troppo presto.
La differenza è che, malgrado le menzogne puntualmente montate con scaltro mestiere, non abbiamo alle spalle alcuna compagnia e tantomeno un esperto ufficio stampa che con solerzia encomiabile porga in nostra vece le pubbliche scuse.
Indi per cui, cogliamo l’occasione, per quanto fantasiosa, di chieder venia.
Perdonateci, dunque.


Perdonate se abbiam ceduto all’urgenza di attraversare onde e ronde per guadagnarci un frammento d’orizzonte possibile.
Non temete.
L’abbiam capito subito di aver sbagliato secolo.
Forse pianeta.
Di sicuro, umanità.
Nondimeno, non siam soli, qui, su codesta pagina, a cosparger di cenere il capo.
Il numero è potente e la sala necessariamente vasta.
Perché tra noi vi sono anche tutte, o tutti, fate voi, le creature dal genere incompreso per scarsità di pagine libere nel dizionario e soprattutto nel cuore.
Gli amori anacronistici, questi son le vere passioni contrastate, che dovrebbero occupar copiose le narrazioni di celluloide che tanto guadagnano pubblico e lodi.
Scusate se non abbiam saputo aspettare menti di sufficiente apertura e civiltà meno dedite alla persecuzione degli altrui sogni.
E come poter evitare di citare chi tra noi è venuto al mondo con una visione dello stesso perfetta, troppo per essere accettata dal tempo attuale?
D’accordo, l’assoluta assenza d’errore non è questione reale.
Questo si dice.
Be’, allora, al netto di un solo, unico errore, lo è.
Da cui, noi.
Le esistenze dallo sguardo che riforma la comune convivenza al primo incontro con l’esterno.
Che sono già oltre il moderno in tutto ciò che sia vecchio.
Che vedono e toccano il nuovo, lo stringono in una mano senza paura alcuna, ma non possono dimostrarlo perché non hanno ancora inventato le parole per dirlo.
Perfezione che manca, s’era detto.
Quasi tale.

Per quel solo, unico errore.
Ovvero, l'aver visto la luce in anticipo.
Scusateci, davvero, non volevamo rendervi la vita più difficile.
Tutt’altro.
Ma sbrigatevi, per favore.
Non vediamo l’ora di vedervi arrivare.
Laggiù, oltre i confini del calendario immaginabile, dove vi stiamo aspettando.
Da tempo...


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