Sottomarini nucleari francesi crisi risolta con un tema

Storie e Notizie N. 1938

USA, Regno Unito e Australia hanno stipulato un patto militare per contrastare la Cina nella sua espansione strategica nel Pacifico. Si chiama banalmente AUKUS, ovvero Australia, Uk e USA. Una delle prime azioni, conseguenza di tale accordo, consiste nel recente sgarbo ai danni della Francia, i quali si aspettavano di incassare miliardi di dollari dalla vendita di ben 12 sottomarini nucleari agli australiani. In breve, clamoroso voltafaccia di questi ultimi e inevitabile incazzatura con ripercussioni politiche, belliche, economiche e diplomatiche da parte dei francesi.

Tuttavia, una domanda mi è sorta spontanea: ma che cappero sono i sottomarini nucleari? Da quanto ho capito, si chiamano così perché hanno un motore alimentato da un reattore nucleare, il quale li fa andare più veloci, possono stare più tempo sott’acqua e, soprattutto, non è facile individuarli con i vari sonar e compagnia scandagliante. Nondimeno, la vera chicca, si fa per dire, è che sono in grado di lanciare missili nucleari dotati di mini testate ad hoc. Nel mentre, la Francia da una parte e USA, Australia e Regno Unito stanno litigando di brutto.

Nel mentre, nel mio piccolo, per risolvere la contesa mi viene in mente il brevissimo tema di un bambino di sette anni, anche sei, guarda un po’:

Tema: il fucile a pallini del nonno

Svolgimento: venerdì scorso è venuto il nonno a trovarci. C’era anche la nonna, ma ha l’Alzheimer al quarto stadio e crede di essere la figlia di se stessa. Siccome quest’ultima è mia madre, allora lei per non confonderla ha finto a sua volta di essere la nonna e le è davvero piaciuto questo giochino. Di solito, quando c'è in casa il suo papà, il nonno, mio padre manda delle frecciatine alla mamma per fare contento il genitore, perché mia madre è una pacifista e a nonno questa cosa non piace, perché lui non lo è. A dire il vero, il mio nonnino non è un sacco di cose che invece è la mia mamma e sono contento, davvero contento che non sia il contrario. Una di queste è la sua fissazione per gli eserciti, le divise e la guerra. Di quest'ultima ne parla come se fosse uno sport, ma io la so la differenza: nello sport c’è uno che vince e uno che perde, mentre nella guerra perdono tutti, anche chi se la ride con la coppa in mano. Tornando a questo venerdì, siccome era l’onomastico di mio fratello ci ha portato un regalo: un fucile a pallini, con tanto di pallini compresi. Si chiama soft air, air soft, non ci ho capito molto. Io ci sono rimasto male, perché la settimana prima era il mio di onomastico e non ho beccato nulla. Tuttavia, sono stato zitto, perché i miei mi hanno insegnato che i regali non si pretendono, al massimo si scartano con foga, fretta e furia. Ma il broncio ce l’avevo, perché ancora non ho imparato a controllare la faccia. Con i piedi, le mani e anche i fianchi vado alla grande, ma credo che decidere le espressioni del viso sia roba da grandi. Il fatto è però che mia nonna, alias mia mamma, se n’è accorta e l’ha fatto presente al marito, cioè mio nonno. E quest’ultimo se n’è uscito così: “Allora facciamo che il fucile è di tutti e due e ci giocano un po’ per uno.” Come si vede che il nonno non ha avuto figli maschi. Un po’ per uno tra fratelli, per giunta con solo un anno e poco più di differenza, è una frase che non ha alcun senso. È come chiedere a entrambi di correre piano quando arriviamo in oratorio e la palla inizia a scappare via da noi. Risultato, dopo l’uscita di scena dei nonni, già del venerdì sera sino alla domenica pomeriggio non abbiamo fatto altro che litigare per chi doveva sparare con il fucile. Non è stato divertente affatto. Altro motivo per il quale do ragione alla mamma sulla guerra. Anzi, su un’infinità di cose, vedere il modo con il quale ha risolto la nostra lite. Come? Semplicissimo: ha preso il fucile e pure i pallini, ha fatto tutto a pezzi e ha gettato i resti nell’immondizia, ovviamente operando una corretta raccolta differenziata. “Ecco cosa fanno le armi”, ha detto subito dopo con il fiatone, ma con la voce altrettanto sicura di sé, come solo le mamme sanno fare quando sanno, punto. “Ci mettono l’uno contro l’altro perfino quando è solo un gioco. Figuriamoci se possono far male e addirittura uccidere…”

Vi sembra straordinariamente stupida, infantile e ingenua l’idea di poter gettare nel cestino dodici sottomarini nucleari? Perché, pensare di fabbricarli, venderli e addirittura usarli è una roba intelligente e adulta secondo voi?

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Il mio libro più recente: A morte i razzisti