Il Paese che truffa se stesso
Storie e Notizie N. 1968
C’era una volta il Paese che truffa se stesso.
No, per favore, non guardarti in giro, non voltarti e lascia perdere l’atlante, per chi lo usi ancora, o qualsivoglia mappamondo digitale. Sto parlando di noi, della nazione che ci ospita tutti, nessuno si senta maggiormente degno degli altri, in questo breve racconto, non stavolta.
Nel Paese che truffa se stesso, per dirne una, quella attualmente in cima alle pagine nobili dei quotidiani, si narra di un medico che per evitare di ricevere il vaccino si presenta con un braccio finto, in silicone, ma viene smascherato. In altre parole un dottore che tenta di ingannare i suoi stessi colleghi. Ma non è l’unico aneddoto imbarazzante, sai?
Per esempio, per dirne un’altra non meno clamorosa, nel Paese che raggira se stesso, dopo tutto quello che ha combinato di dimostrato, oltre a tutto ciò che è stato prescritto o nascosto sotto il tappeto, c’è gente, anche inaspettatamente – o forse no – che ha il pudore di immaginare Silvio Berlusconi Presidente della Repubblica. Ma c’è davvero bisogno di una petizione per sollecitare il popolare sdegno innanzi a tale assurdo accostamento?
Eppure, questo è nulla, perché nel Paese che imbroglia se stesso si gioca quotidianamente con parole, numeri e soprattutto paura, quando si parla di immigrazione. Si minaccia l’invasione di sessantamila migranti cogliendo la palla al balzo con le dichiarazioni del presidente del consiglio, ma si omette disonestamente il criterio di realtà, il quale ci rivela che in Venezuela le persone a richiedere asilo sono più di 920mila, che in Messico e Centro America ci sono un milione e 115mila rifugiati, che dall’Afghanistan sono fuggiti 2 milioni e 200mila abitanti e che il territorio del Sahel, in Africa, ospita 4 milioni e 250mila profughi. Se questa è un’invasione, potrebbe essere il titolo del libro ispirato a tale ennesima frode.
Come vedi, o magari già sai, nel Paese che truffa se stesso la fregatura è all’ordine del giorno. Nondimeno, malgrado i militanti della Lega insistano incessantemente con il farci capire chi sono in realtà, al netto di ciò di cui blaterano sui social o in tv, ci sono ancora possibilità di averli in parlamento a continuare a far danni.
Ciò malgrado, noi siamo furbi, vero? Perché il Paese che truffa se stesso ne sa una più di… se stesso, altro che diavolo, già, che è un controsenso, ma siccome sei in Europa e non su un pianetino dell’universo, succede che all’estero non gradiscono che le nostre auto diesel se ne vadano in giro con le emissioni taroccate. Un Paese che inquina se stesso, però, del tutto coerente.
Oh, ma qui non siamo solo furbi, anche intelligentoni, fatto salvo ciò che rivela il Censis, secondo il quale 3 milioni di persone affermano che il Covid non esiste e per quasi altrettante la terra è piatta. Sarà forse per questo che cerchiamo di ingannarci l’un l’altro, poiché convinti di essere sempre più astuti degli altri.
Nondimeno, alla fine della fiera delle menzogne è noi stessi che stiamo gabbando come stolti. Perché possiamo celebrare quante giornate contro la violenza sulla donna volete, pure ogni giorno dell’anno, poi però succede che un altro genialone dà una pacca sul sedere a una giornalista, leggi e ascolti i commenti in giro e ti rendi conto dove vivi.
Il Paese che falsifica se stesso è così: finché la truffa non venga scoperta, siamo tutti belli, bravi e anche vincenti, guardare la Juventus per credere.
Nondimeno, ciò che stiamo manipolando di più è la narrazione di noi stessi e del futuro che stiamo costruendo, discutendo su Berlusconi presidente sì o no, se il vaccino esiste e se la terra è piatta, sui migranti che ci invadono, il nucleare pulito e le donne che ancora ci spaventano, mentre l’ultimo rapporto dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile sugli obiettivi nostrani entro il 2030 ci dice che il 95% delle regioni non si sta occupando di proteggere la salute - al contrario dei confini - delle proprie coste; circa il 50% è assai indietro per quanto riguarda la riduzione degli incidenti stradali e delle disuguaglianze nel reddito; il 60% non raggiungerà i target prefissi su rinnovabili, incremento del tasso di occupazione, aumento della spesa per ricerca e sviluppo, riduzione dei rifiuti prodotti; più dell'80% dei territori si allontana dagli obiettivi di efficienza delle reti idriche, riduzione della quota dei giovani che non studiano e non lavorano e riduzione delle emissioni di gas serra.
Una volta per tutte, qualcuno dovrebbe buttare a gambe all’aria il tavolo da gioco, tirar su le maniche e strappar via il cerone dai volti degli abitanti del Paese che truffa se stesso.
Allora, sì che ci sarebbe da divertirsi.
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