Il diritto del mare

Storie e Notizie N. 2078

“Qui dobbiamo ricordare che cos'è il diritto del mare, tante volte invocato a sproposito”, ha dichiarato di recente il/la premier Giorgia Meloni riguardo alla polemica con la Germania sulla necessità di offrire soccorso alla nave tedesca Humanity 1, la quale dovrebbe avere più di 100 minori a bordo. “Se tu incontri per caso in mare una barca in difficoltà, sei tenuto a salvare chi è a bordo. Ma se fai la spola tra le coste africane e l'Italia per traghettare migranti, violi apertamente il diritto del mare e la legislazione internazionale.”

Poi mi vengono a dire che la sinistra non esiste più, che il mondo è cambiato perché la destra vince senza opposizione e che non c’è differenza tra quelli e quegli altri, pidielle e pidi meno elle di grilliana memoria, e altre menate del genere.
Il punto non è questo, a mio modesto parere.
Non lo è mai stato.
Perché le differenze ci sono eccome, sono lì davanti agli occhi ogni giorno, e non riguardano di certo i simboli dei partiti o le loro vane promesse elettorali. Le puoi vedere in casa, negli uffici, per strada e anche in mare, guarda un po’.
Sono evidenti nella scelta delle priorità, nelle decisioni e negli approcci alla vita in generale.
Risultano palesi e inequivocabili nero su bianco, tra le parole dette, scritte o trascritte.
Ciò per cui siamo diversi, e per fortuna che è così, è roba importante e fondamentale, in grado di determinare il presente e soprattutto il futuro che ci attende.
Tuttavia, si tratta di qualcosa che non riguarda necessariamente il programma di un partito o gli slogan di un esponente o l’altro.
Ecco perché nulla è morto finché c’è vita là fuori, che a sua volta salva vite.
In ultima analisi, nel mio piccolo, è quello che fa da bussola alla mia esistenza sin da quando da ragazzo ho capito da che parte sarei stato sino alla fine dei miei giorni, e  va ben oltre il voto e se in parlamento ci sia qualcuno a rappresentare il mio modo di vedere il mondo.
Perché so che c’è fuori da esso, e questo, soprattutto questo dovrebbe ispirare il nostro quotidiano fare. Anche perché si tratta di azioni concrete e illuminanti ben più lungimiranti e potenti di una dichiarazione di appartenenza politica o partitica.
Prendi le suddette parole pronunciate dall’attuale leader delle destre nostrane, rileggile con me con ulteriore attenzione, perché come in gran parte di ciò che certe persone dicono o fanno, non solo in Italia, la differenza è tutta lì. Può sfuggire a un’occhiata o un ascolto distratti, invece è grande come il cielo, ovvero il mare che ci divide: se tu incontri per caso in mare una barca in difficoltà, sei tenuto a salvare chi è a bordo. Ma se fai la spola tra le coste africane e l'Italia per traghettare migranti, violi apertamente il diritto del mare e la legislazione internazionale.
Chiaro cosa vuol dire? Che neanche loro riescono a intravedere ciò che ci distingue e anche qualora se lo trovino davanti agli occhi non sono in grado di capirlo, perché presuppone ideali e sentimenti che non gli appartengono.
Perché c’è una parte del mondo, non solo del nostro paese, la quale si è convinta che incontrare qualcuno in difficoltà, chiunque sia e a prescindere da dove provenga, in mare come in ogni altro luogo, possa avvenire solo casualmente e soltanto in tale eventualità si ha l’obbligo di aiutarlo.
Non riescono proprio a concepire il fatto che esistano persone che escono di casa al mattino con la consapevole intenzione di salvare dei perfetti sconosciuti, raggiungendo qualsiasi latitudine del pianeta, soprattutto là dove c’è maggiore bisogno. Il tutto senza alcun interesse particolare, con uno stipendio da fame o perfino come semplici volontari, mettendo a rischio la propria salute e anche la vita stessa.
Il vero problema non è chi non ce la farà mai a credere che tutto ciò sia possibile, ma tutti gli altri che ne hanno avuto perfino prove concrete, ma a un tratto si son detti che è molto più comodo vivere fingendo che sia stato tutto un sogno, magari infantile, ingenuo o anche peggio.
E alla fine poi la colpa e della sinistra che non c’è più

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