La gente

Storie e Notizie N. 2148

C’era una volta la gente, sai?
In quante occasioni l’hai sentita questa, su, e ogni volta è una menzogna, però.
È una storia falsa in partenza, perché chi la scrive, la racconta e il più delle volte la urla, ha sempre un secondo fine. Anzi, ve n’è uno dietro quest’ultimo, e poi un altro ancora e alla fine c’è lui, a farsi i selfie mentre si abbuffa o si diverte alle tue spalle.
A braccio, senza un ordine preciso, seguendo il caotico berciare di siffatti mascalzoni: la gente è stanca, la gente va capita, la gente non ne può più, la gente è con noi, la gente ci da ragione, la gente ci ha dato ancora una volta ragione, nonostante "la gente", nel senso della maggior parte di essa, è quella che ormai da decenni se ne sta a casa e non risponde agli appelli in un senso o nell’altro.
Nel mentre, la gente è sempre sulla bocca di tutti i ciarlieri soloni di turno, facci caso.
Dico tutto questo perché mi è venuto in mente leggendo di un’iniziativa di una semplicità strabiliante e una impeccabile logica umana, perlomeno sulla carta, da parte del dottor Krish Kandiah, il direttore della Sanctuary Foundation.
Costui è tra i fondatori del lodevole progetto Homes for Ukraine, case per l’Ucraina, che insieme al programma Ukraine Family, famiglia ucraina, ha permesso di accogliere 173.500 rifugiati in fuga a causa dell’invasione russa, per la maggior parte nelle case di cittadini britannici. Della serie, ospitateli a casa vostra.
Ebbene, con lo scoppio di un’ennesima guerra civile in Sudan, con quasi un milione di sfollati, il nostro ha più o meno pensato: “Cavolo, ha funzionato con gli ucraini! Perché non farlo pure con i sudanesi?”
Dobbiamo mostrare la stessa generosità di spirito e aperta ospitalità alle persone provenienti dal Sudan”, ha realmente dichiarato prima di mettersi all’opera.
Certo, se prima di ciò si fosse dato libero sfogo a quelli che come i sopra citati si ergono a narratori credibili di cosa vuole la gente, costoro avrebbero stroncato sul nascere ogni tipo di simile intento. Perché la gente è stanca, la gente è arrabbiata, la gente va capita, e poi non possiamo mica accogliere tutti, a parte i bianchi e biondi possibilmente con gli occhi chiari, ovvero in accordo a precise indicazioni degli Stati Uniti, delle due l’una.
Per la fortuna di tutti c’è gente, giustappunto come il direttore della suddetta fondazione, che se ne frega di chi della gente straparla. A riprova di ciò, nonostante la nuova iniziativa in tal caso rivolta ai sudanesi sia stata proposta solo online, si è già registrato più di un centinaio di persone disponibili a ospitare i rifugiati dal colore sbagliato e dalla provenienza bandita agli attuali piani alti del Regno Unito.
Come dire, spesso ci si può comportare da esseri umani nel senso ideale del termine se si eliminano i governi dall’equazione.
Ecco perché nonostante con il passare degli anni un amaro realismo stia guadagnando terreno nella mia visione delle cose del mondo, a discapito di scampoli di ottimismo che peraltro non è mai stato nelle mie corde, continuo a credere che le persone là fuori, oltre le pareti e la finestra della stanza in cui in questo momento sto scrivendo questa mia, siano in grado di sorprenderci in ogni istante. In modo positivo, intendo. E forse, qualora messe alla prova, potrebbero risultare migliori di come ce le aspettiamo.
Parafrasando una battuta di un noto film, il nostro problema è che non le disegnano così...

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