Valori dell’Unione Europea in Italia
Storie e Notizie N. 2146
Guarda e ascolta tramite podcast su Youtube
Ascolta il podcast su Spotify
C’erano una volta i valori dell’Unione Europea.
C’erano e ci sono ancora, o dovrebbero esserci – nel senso che dovrebbero essere rispettati – in ogni paese dell’unione stessa.
Quindi anche il nostro?
Ma andiamo per ordine e partiamo da ciò che ha ispirato la storia odierna, ovvero la notizia che la delegazione dell’Unione Europea in Israele di recente ha fatto saltare un ricevimento diplomatico organizzato a Tel Aviv nella ricorrenza in cui viene celebrata la Giornata dell’Europa. Ciò è accaduto a causa della possibile partecipazione del leader del partito di estrema destra Potere Ebraico e ministro della Pubblica sicurezza israeliano, il quale porta il nome di Itamar Ben-Gvir.
La spiegazione ufficiale recita: «Purtroppo quest’anno abbiamo deciso di cancellare il ricevimento diplomatico perché non vogliamo dare spazio a qualcuno le cui opinioni contraddicono i valori in cui si identifica l’Unione Europea».
Ora, a parte il fatto che mi sorge inevitabilmente il dubbio su quali siano invece le opinioni dell’intero governo di Netanyahu e del premier stesso a condividere i suddetti valori, vorrei affrontare lo stesso argomento con la nostra cara Italia.
I valori delle nazioni che fanno parte dell’UE si trovano elencati sul sito ufficiale subito dopo gli obiettivi e sono la dignità umana, la libertà, la democrazia, l’uguaglianza, lo stato di diritto e i diritti umani.
Tuttavia, esaminandoli nel dettaglio uno per uno, il quadro che ne esce per la nazione nostrana risulta non meno controverso di quanto premesso.
La dignità è inviolabile, ammonisce il sito dell’unione di cui siamo membri fondatori. Eppure, prendendo a mero titolo di esempio due differenti categorie ma entrambe alquanto fragili e vulnerabili, come le persone anziane e quelle detenute nelle carceri, se ne evince uno scenario inquietante.
Tra le varie ricerche sul campo, secondo una recente indagine di Amnesty International migliaia di ospiti delle case di riposo sono morte durante la pandemia, rivelando contestualmente un numero allarmante sul territorio nazionale di violazioni, mancanza di tutela del diritto alla vita, alla salute e alla non discriminazione.
Al contempo, in un rapporto dell’Associazione Antigone sulle condizioni degli istituti di pena si parla di preoccupante affollamento, mancanza di spazio di vita minimo, razionamento dell’acqua, assenza del bidet nel 30% delle celle riservate alle donne, aumento della presenza di bambini reclusi con le madri e di suicidi da parte dei detenuti.
Vogliamo parlare di libertà? Nel sopra citato sito si parla specificatamente di quelle di pensiero e di espressione. Ciò nonostante nel Rapporto Liberties 2023 sullo stato dei mezzi di comunicazione nel nostro paese si rilevano limiti al pluralismo, nonché violenze e minacce ai giornalisti, dove lo strumento sistematico della querela serve al politico o potente di turno per mettere un freno alle opinioni sgradite.
Passiamo alla democrazia, nella fattispecie quella rappresentativa, come illustra il prospetto sul sito. E quale miglior cartina di tornasole della vigente legge elettorale, il cosiddetto Rosatellum? Ebbene, è stato definito dai suoi detrattori come incostituzionale e, soprattutto, reo di impedire agli elettori di esprimere un voto diretto, lasciando di fatto ai partiti la facoltà di far eleggere i candidati a proprio piacimento.
La situazione si fa ulteriormente grave approfondendo il tema dell’uguaglianza, che per l’UE significa riconoscere a tutti i cittadini gli stessi diritti davanti alla legge e il principio di parità tra uomo e donna. Credo non sia necessario tirare in ballo le vergognose azioni dell’attuale esecutivo ai danni delle coppie formate da persone dello stesso sesso o la drammatica situazione attuale in tema di differenza delle condizioni lavorative tra uomini e donne.
Sullo stato di diritto presumo sia altrettanto monotono fare riferimento all’ormai annoso problema della durata dei processi, dei costi troppo onerosi, dall’elevato numero di avvocati a fronte di quello dei giudici, eccetera.
Tuttavia, anche se per molti non è una novità, la maggiore discordanza con ciò che l’Unione Europea definisce valore riguarda i diritti umani.
Il più recente rapporto di Human Rights Watch sull’Italia denuncia collusione tra il governo attuale e quello della Libia nel respingimento e nell’imprigionamento dei richiedenti asilo, la criminale ostilità verso gli interventi di salvataggio da parte delle navi delle Organizzazioni non governative, il mancato riconoscimento della matrice razzista nelle aggressioni ai danni di cittadini stranieri, la povertà a livelli record in Europa, la difficoltà nell’accesso all’aborto, il sovraffollamento e le cattive condizioni all’interno dei centri di accoglienza, oltre al dilagarsi di fenomeni sempre più efferati di intolleranza e discriminazione nei confronti delle minoranze, delle donne e dei minori.
D’altra parte, come si fa a pretendere che le nostre istituzioni tengano conto dei valori europei visto che si dimostrano nei fatti capaci di violare ogni giorno di più i principi della propria stessa Costituzione?
Iscriviti per ricevere la Newsletter per Email