Paghiamo un miliardo di euro per guardare l’inferno
Storie e Notizie N. 2167
Allora, leggo l’articolo e provo a capirlo meglio con una storia.
C’era una volta un girone dell’inferno, okay? Uno di quelli costruiti al contrario, dove gli innocenti bruciano tra le fiamme e il resto del mondo, be’... fa il pubblico, ecco, ma come quello degli studi televisivi, a cui impongono quando ridere e battere le mani.
Trattasi comunque di girone dantesco a tutti gli effetti, di quelli che non hanno fine, perché la dannazione eterna è nell’ossessiva ripetizione in attesa di un esito differente. E malgrado cambi la scenografia, nonché lo stile del forcone e l’aspetto dei diavoli persecutori, le vittime sono sempre le stesse.
Che so, restando nel nostro orticello di casa, a mero titolo di esempio un tempo vi erano le intese da destra e da sinistra, sempre qualora si possa ancora chiamarla tale anche a posteriori, con la Libia di Gheddafi. Oggi ci sono quelle tra l’Unione Europea e la nostra – si fa per dire – Giorgia Meloni e quel galantuomo del presidente della Tunisia Kaïs Saïed.
Ma l’esito è lo stesso, il girone è lì, immutato, in un circolo ottuso, crudele, senza via d’uscita, folle e spietato, oltre che vizioso, che si spiega con una facile storiella, giustappunto: c’è qualcuno che paga qualcun altro – stavolta almeno un miliardo di euro - per impedire che qualcun altro ancora si metta in viaggio per venire da lui.
Questo nelle intenzioni di una mente che non ha più nulla di umano, ma neanche di ragionevole. Perché la trama si ripete grottescamente identica a se stessa, come detto all’inizio. È già accaduto e accadrà di nuovo che colui che intasca il denaro userà quest’ultimo nell’unico modo che conosce per arginare la partenza dei disperati, ovvero violenza, tortura e morte, compiendo un errore madornale nell'ignorare la più banale delle considerazioni: la maggior parte di coloro che il sadico carceriere si illude di imprigionare lascia la propria casa e i propri affetti, andando incontro a qualsiasi pericolo all’orizzonte, esattamente per fuggire dallo stesso destino con cui il nostro vorrebbe dissuaderla: violenza, tortura e morte.
Il che vuol dire che la storiella di cui sopra andrebbe riscritta in tal modo: c’è qualcuno che è così imbecille da pagare qualcun altro – addirittura un miliardo di euro – affinché dia ulteriori motivi a qualcun altro ancora, in quantità ulteriormente numerose, per mettersi in viaggio e venire da lui.
Nondimeno, mentre le povere vittime di tale idiota quanto diabolico disegno continuano a pagarne il prezzo più alto, sapete qual è il dettaglio più paradossale? Che alla fine della fiera o della storia, in passato come oggi, a sborsare quel miliardo è il suddetto pubblico formato da tutti noi contribuenti, perfino quelli che insistono a temere fantomatiche invasioni di stranieri sulle nostre coste...