Allora è così che finirà?

Storie e Notizie N. 2177

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Osservando le notizie in questi giorni immagino di trovarmi seduto sulle poltrone di un cinema ad assistere a un film.
Il film della nostra vita come specie, intendo. Sì, è una pellicola pretenziosa, ma credo sia un aggettivo azzeccato nel nostro caso.
È un giallo, nelle intenzioni, con il finale che dovrebbe sorprendere, auspicabilmente in positivo.
Ecco... se devo essere del tutto sincero, è da un po’ che ho iniziato ad agitarmi, forse dando fastidio a chi è mi è seduto accanto in questa gigantesca sala proiezioni. Mi dispiace per questo, ma da un po’ di tempo ho come l’impressione che il finale della storia sia stato svelato in anticipo. Non ho idea se sia una conseguenza della sciatteria degli sceneggiatori o della loro inesperienza, ma più va avanti e altrettanto mi pare palese come finirà questo film. Perché la conclusione sembra la diretta quanto logica conseguenza di ciò che va in scena in questo preciso momento. Sono fotogrammi che si trovano lì sugli schermi del mondo da tempo, a dirla tutta, e potrebbero risultare equivalenti ovunque i protagonisti del racconto prendono le decisive decisioni. Si legga pure come coloro che tali ci sono nati per puro caso o mera fortuna, a discapito di tutti gli altri, impotenti comparse di uno show che non dovrebbe andare avanti.
Sintetizzando, il punto a cui si è giunti potrebbe essere descritto così: mentre il pianeta è sempre più al collasso dal punto di vista climatico per le azioni criminali dei suoi abitanti più influenti – la suddetta parte privilegiata del cast – e la maggioranza dell’umanità paga lo scotto delle malefatte di costoro in tutti i modi immaginabili e non, gli attori principali si combattono l’un l’altro con guerre vere e proprie, o semplicemente ideologiche, religiose e culturali, scaricando paradossalmente le rispettive colpe sui disgraziati e i poveracci che loro stessi hanno reso tali. E il corollario più assurdo è che la maggioranza – relativa o anche solo virtuale – dove vive la minoranza di baciati dalla dea bendata, insiste a dar credito alle balle delle presunte star al centro dello schermo.
Il finale di cui sto parlando, banale e inevitabile in siffatto contesto, è l’estinzione dell’umanità, che sia tramite ordigni nucleari o addirittura ulteriormente letali, o per esaurimento della pazienza della natura, la quale dopo averci accolto e amato, è giunta alla conclusione che siamo irrimediabilmente un micidiale virus più che una potenziale risorsa.
Per tutte queste ragioni, avverto un desiderio irrefrenabile di alzarmi e uscire dal cinema, per non ritornarvi più. Poi ripenso ai più giovani, a coloro i quali dipendono dal sottoscritto più o meno direttamente, ma non solo, e mi dico che non è affatto giusto.
Quindi resto. È per questo, solo per questo che sono ancora qui.
Ma credo che per nessuno, semmai lo sia stato, sia più accettabile rimanere seduto a guardare senza far nulla, ecco…

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