Giorgia Meloni difende Dio e la famiglia da chi e perché?
Storie e Notizie N. 2176
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Quale premessa alle osservazioni che vorrei fare riguardo alle recenti dichiarazioni di Giorgia Meloni, pronunciate in occasione del Budapest Demographic Summit, vorrei riportare una storiella narrata dall’autore di un articolo di una rivista nigeriana che mi sembra in qualche modo inerente al discorso, ecco.
Un giorno un uomo particolarmente religioso prese un taxi all'aeroporto di una delle città più trafficate d'Europa. Una volta in moto l'autista accese lo stereo e alzò il volume di quella che pensava fosse una musica appropriata per intrattenere lui e il suo passeggero durante il viaggio. Il passeggero protestò costernato, addirittura spingendo l'autista, costringendolo a prestargli attenzione.
“Niente musica”, esclamò visibilmente agitato, “non c'era musica come questa al tempo del Santo Profeta”. L'autista rimase pensieroso per un po', dopodiché accostò silenziosamente. Scese dall'auto e aprì la portiera del passeggero, facendolo scendere a sua volta. “Non c'erano mezzi di trasporto come questo anche al tempo del Santo Profeta”, gli disse prima di risalire a bordo. “Penso che ti dovresti cercare un asino”. E si allontanò lasciando l’altro sul posto.
Bene, ora andiamo al punto. In occasione della suddetta visita in Ungheria, durante la quale ha avuto modo di abbracciare il collega di ruolo e idee Viktor Orbán, la nostra Premier ha detto un po’ di cose che hanno fatto notizia, ma la frase su cui vorrei soffermarmi è la seguente: serve “una grande battaglia per difendere le famiglie, significa difendere l’identità, difendere Dio e tutte le cose che hanno costruito la nostra civiltà”.
Ora, a parte il fatto che tra "le cose che hanno costruito la nostra civiltà" ci sono anche ben due guerre mondiali, il fascismo e il colonialismo e che con le scelte del suo governo fino a oggi pare che le famiglie le abbia rese più povere invece che il contrario, forse con quelle parole intende la difesa delle famiglie sue, ovvero i suoi parenti, come il compagno Giambruno o la sorella.
Nondimeno, ciò che mi invita a riflettere è il suo ergersi a difesa di Dio.
Ho fatto un po’ di ricerche in rete per verificare analogie nei recenti discorsi di personaggi noti, tra ovviamente leader di governo, ma non solo. Tuttavia, oltre a ripetutamente la Meloni stessa, l’unico che ho trovato è l’attore Jim Caviezel, il quale in occasione di una conferenza parzialmente collegata con il partito di estrema destra QAnon, mescolando alle sue parole citazioni dal film Braveheart, ha detto: “Dobbiamo lottare per quella libertà autentica e vivere, amici miei. Per Dio, dobbiamo vivere, e con lo Spirito Santo come scudo e Cristo come spada, puoi unirti a San Michele e a tutti gli altri angeli nel difendere Dio e rispedire Lucifero e i suoi scagnozzi direttamente all'inferno a cui appartengono.”
A questo punto, qualora vi sia una qualche coerenza tra le due dichiarazioni, sono curioso non tanto di sapere cosa si intende precisamente per Lucifero, ma sia per Caviezel che la stessa Meloni, chi siano per loro “gli scagnozzi”. Ovvero, da chi desiderano difendere Dio. Chi è il loro nemico, insomma.
Prima di affrontare tale fondamentale quesito ho fatto un passo indietro e mi sono ulteriormente soffermato su questo tema del “difendere Dio”.
A tal proposito ho trovato illuminante l’articolo di un magazine statunitense che si chiama Relevant, dal titolo eloquente: Dio ha bisogno della nostra difesa?
Al di là del personale modo di rapportarsi alla fede, ovvero se si è credenti o meno, ho trovato le parole del pezzo assai convincenti, soprattutto quando l’autore dell’articolo – parlando dei cristiani che vivono negli USA, ma trovo la descrizione condivisibile anche qui da noi - scrive che i cristiani americani sembrano addestrati fin dalla nascita a difendere se stessi, o meglio la propria fede. Da adulti vengono bombardati da statistiche le quali affermano che il Cristianesimo è sotto attacco da ogni parte, mentre potrebbe essere ragionevole e risolutivo procedere nella direzione opposta, il che vuol dire invece abbassarle le difese.
Riguardo poi nello specifico alla difesa di Dio, l’articolo spiega giustamente che erano gli antichi a credere che i loro dei avessero bisogno del sostegno umano sotto forma di sacrifici – animali o addirittura umani – per vivere. Anche perché, essendo Dio, quindi onnipotente, dovrebbe risultare perlomeno autosufficiente, ecco. Inoltre, la Storia dell’umanità ci ha dimostrato ampiamente che in tutte quelle occasioni ciò che veniva difeso non era di certo la divinità di turno, ma il proprio potere, se non letteralmente se stessi.
Ma se la Meloni, Caviezel e tutti gli altri, non è Dio che intendono salvaguardare e quest’ultimo è solo un pretesto per proteggere quelli che sono i rispettivi interessi, è logico dedurre che anche gli scagnozzi di Lucifero siano il frutto di un costrutto astratto e privo di fondamento, da riempire di volta in volta con i nemici (o meglio vittime) che più fanno comodo.
In conclusione, l’unica cosa che mi sento di aggiungere è che cercando tra i discorsi del passato, sapete chi si dichiarava difensore di Dio e quali persone identificava come scagnozzi del maligno? Il caro Adolf Hitler quando parlava degli ebrei, già...