Dalla parte del più forte
Storie e Notizie N. 2271
C’era una volta, anzi c’è ora ahinoi, un Paese che nei momenti cruciali si ritrova sempre dalla parte del più forte di turno.
E fosse solo questo, giacché forse non è neppure la forza il principale motivo dello schieramento.
Potremmo dire anche dalla parte del più pericoloso.
Del più autoritario.
Del più aggressivo tra tutti i prepotenti.
E del più sprezzante nei confronti di ogni valore civile e finanche umano.
Giorgia Meloni con Trump.
Silvio Berlusconi con George W. Bush.
Sia l’una che l’altro, più o meno in modo palese, con Vladimir Putin.
E ovviamente, Benito Mussolini con Adolf Hitler.
Nel solco della vergognosa tradizione, dalla parte sbagliata della Storia e alleati con il più guerrafondaio tra i leader del mondo.
Con il più indifferente di fronte alle urgenze di quello stesso pianeta in cui vivevano allora e esistiamo ancora oggi.
Nel breve, immancabilmente a sostegno del bullo soprattutto con i più deboli.
I disperati. Gli ultimi del mondo. I senza difesa neppure d’ufficio.
Con gli uomini duri, o presunti tali, che urlano alle folle e incitano all’odio.
Ai loro piedi.
Inginocchiati in modo ossequioso.
E proni con fare servile, pur di rientrare nella foto di rito.
Con la speranza di ottenere favori per se stessi, i propri sodali e i preziosi investitori, spacciati puntualmente come "interesse nazionale".
Dalla parte del più forte, quindi.
Contro la propria stessa tradizione.
Costituzione.
E perfino popolazione.
Contro ogni istituzione che paradossalmente dovrebbero proteggere a ogni costo.
A cominciare dalla giustizia, già.
Contro chi dovrebbe informare i più, tranne coloro che si operano da tempo immemore per l’esatto opposto. Prima e dopo l’avvento del web. Perfino quando quest’ultimo smetterà di funzionare. E vedrete che accadrà, perché nulla dura per sempre.
Neppure i più potenti del momento e coloro che sbavano per godere della loro oscurità, più che luce.
Nel frattempo la Storia passata, ancor prima di ricordarci di noi stessi e auspicabilmente insegnare ciò che ci aiuterebbe a migliorare, non smette mai di parlarci. Talvolta sono mormorii e in altre occasioni sono grida lancinanti.
Mi sbaglierò, ma penso ci troviamo in quest’ultimo caso, adesso.
Perché la storia dell’uomo forte, duro, arrogante e guerrafondaio, così come quella di tutti i loro riverenti ruffiani, è sempre finita clamorosamente male. E cambiare casacca e fare la solita figura dei voltagabbana, o esibirsi in patetici equilibrismi per salvare la faccia, non è servito allora e servirà a poco o nulla tanto oggi quanto domani.
Se non per loro, di sicuro per tanta, troppa, gente innocente...