Storie di guerra: Claude Choules ultimo degli ultimi

Storie e Notizie N. 370

La Storia:

C’era una volta l’ultimo degli ultimi.
Il suo nome era Claude Stanley Choules e nacque il 3 marzo del 1901.
Oggi, 5 maggio 2011, è morto.
Non è facile essere l’ultimo.
Ultimo non è quasi mai un vantaggioso aggettivo.
Ultimo nella corsa, ultimo nella fila, ultimo in classifica, ultimo a rendersi conto di ciò che sta accadendo intorno, eccetera ed eccetera.
Figuriamoci l’ultimo degli ultimi
Tuttavia, dipende sempre da ciò in cui si è ultimi.
Come ultimo a fare l’esame all’università.
Dopo una giornata di domande la prof inizia a stancarsi e non vede l’ora di abbandonare la cattedra ed infilare le pantofole.
Quindi è disposta financo a regalare un diciotto pur di mettere la parola fine alle interrogazioni.
Ma non è detto.
Magari può al contrario arrivare all’ultimo candidato stanca e proprio per questo nervosa, insofferente e disposta a (s)bocciare in fretta qualsiasi studente pur di mettere la parola fine alle interrogazioni.
Dipende.
Come in teatro, quando si è ultimi ad abbandonare il palcoscenico.
Dipende tutto dallo spettacolo.
Dalla vicenda che l’attore ha raccontato, vissuto, osservato egli stesso alla stregua del pubblico.
Per quanto concerne il nostro, uno dei due veterani della prima guerra mondiale ad essere ancora in vita, fu ultimo degli ultimi per varie ragioni ed è forse quest’aspetto che rende la sua storia degna di essere ricordata.
Era ultimo tra gli ultimi soldati presenti alla battaglia navale di Scapa Flow, nel 1919.
All’epoca aveva solo diciotto anni...



Ed era anche ultimo degli ultimi ad aver partecipato sia al primo che al secondo conflitto mondiale.
Era l’ultimo tra gli ultimi marinai ad aver combattuto nella prima guerra mondiale.
Ed era l’ultimo degli ultimi veterani maschi della prima guerra mondiale.
La coetanea Florence Green ancora resiste, che il cielo la benedica.
Claude era pure l’ultimo tra gli ultimi veterani della prima guerra mondiale abitanti in Australia.
Non è facile essere l’ultimo, l’ho detto.
L’ultimo degli ultimi, poi…
Nondimeno, non si può essere sempre ultimi in tutto.
Perfino al perennemente scalognato Paperino capitano attimi di rivalsa.
Meravigliosi istanti in cui la storia si capovolge.
A Claude ciò accade nel 2009.
In quell’anno, in occasione dell’anniversario dell’armistizio dell’11 novembre del 1918, si incontrarono sotto l’Arco di Trionfo, a Parigi, Angela Merkel e Nicolas Sarkozy, in ricordo della cosiddetta grande guerra.
All’evento furono invitate tante personalità, i cui nomi riempiono quotidianamente le prime pagine e di conseguenza le nostre teste inermi.
All’evento fu invitato anche Claude.
Ebbene, quella volta, l’ultimo degli ultimi cambiò la sua storia, poiché fu il primo ed unico uomo al mondo a rifiutare l’invito di ben due capi di stato.
Interrogata la figlia sulle ragioni del gesto, ella rispose che il padre era contro la glorificazione della guerra.
La sua assenza fu praticamente ignorata dai suddetti leaders e gran parte dei media.
Eppure, quella sedia vuota, allora come oggi, è degna di un’attenzione indispensabile.
Perché quando l’ultimo degli ultimi scompare, quella sedia vuota è la nostra unica chance per salvarci dall’ottusità dei folli - o la follia degli ottusi - che governano il mondo…