Storie sull'ambiente: Il popolo del lago

 Storie e Notizie N. 1375

A causa dei cambiamenti climatici, provocati anche dal riscaldamento globale, il Lago Poopó, il secondo più grande della Bolivia, si è prosciugato del tutto a dicembre.
Di conseguenza, la comunità indigena degli Uru-Muratos, vivendo essenzialmente di pesca, è stata costretta ad abbandonare le proprie case e diventare in pratica dei rifugiati. Non per un conflitto militare o una persecuzione, bensì il cambiamento del clima.
Perdendo così di fatto la propria identità, perché da migliaia di anni gli Uru-Muratos erano chiamati con un altro nome.
Il popolo del lago…

C’era una volta.
Così iniziano le storie, tutte, anche quelle che hanno dimenticato.
Che qualcosa c’era.
Una volta.
Il bosco, si diceva spesso c’era una volta in un bosco, rammenti?
Il luogo è fondamentale.
Dev’esserci, altrimenti non sappiamo dove guardare.
Dove immaginare.
Già, immaginare è tutto, ma occorre un riferimento.
Un posto riconoscibile e, preferibilmente, che abbia senso per tutti.
A prescindere dal frammento di vita dal quale ascolti il racconto.
Ecco perché, oltre a essere roba indispensabile, le ambientazioni naturali sono le migliori.
C’era una volta un bosco, quindi, ma anche una montagna o un’isola, un fiume e ovviamente lui.
Il lago.
Lo spazio dove i personaggi vibrano e rendono credibili le loro esistenze è sovrano e divino.
Perché noi gli apparteniamo, questa è la sola, sottovalutata verità.
Poi ci sono loro, i protagonisti.
Il popolo.
Selvaggio, d’accordo, ingenuo, è probabile e talvolta brutale, me ne rendo conto.
Ma, guarda un po’ come è attuale ancora oggi, se il popolo appartiene al lago e non il contrario, come potrebbe vietarlo al viandante di più o meno prolungato passaggio?
Non puoi negare ad alcuna persona ciò che non è tuo.
Puoi solo condividerlo al meglio.
Bene, scena disegnata e attori scelti, il racconto è quasi fatto.
Chi sei, dove sei e perché sei lì, dicevano le tre fondamenta del narrabile.
Allora lascia andare pure le meningi appesantite dal tempo sprecato e dalle parole vuote.
Perché gettare lenze e tirare su reti per nutrire ventre e spirito completa davvero il paradiso in terra.
La storia normale.
Semplice di un’elementarità che sa di perfezione.
C’era una volta.
C’era una volta un lago e il suo popolo.
Poi arriva il momento in cui la storia finisce.
Perché finisce il lago e chi gli appartiene.
Amico dalla civiltà superiore.
Credi forse che la tua storia avrà una fine diversa?